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Napoli – L’introduzione dell’obbligo del green pass base nei grandi uffici aperti al pubblico, banche e poste su tutti, è stato recepito senza grossi scossoni nel capoluogo partenopeo. Via libera nei grandi uffici: da Mergellina alla Galleria Umberto, dal centro storico a Posillipo, non si registrano disagi particolari. Questo perché l’organizzazione già consolidata nelle scorse settimane non ha richiesto grossi cambiamenti per adeguarsi alle ultime prescrizioni introdotte dal governo col decreto di inizio anno e che prevedono da oggi l’esibizione del Pass per accedere in uffici pubblici e in alcuni esercizi commerciali. Poche file alle Poste dove la trafila prevede un controllo automatico già all’ingresso, dove è necessario esporre la certificazione verde per ottenere dal totem il numeretto necessario per accedere allo sportello.

Chi non è vaccinato è tenuto comunque ad esporre l’esito positivo del tampone. Negli uffici di maggiori dimensioni, come quello di Napoli Centrale, accanto al totem la clientela trova un assistente che provvede personalmente alla verifica. Nei piccoli uffici postali, dove non c’è il totem, il controllo è allo sportello.

Alle Poste di Mergellina, come nell’ufficio della Galleria Umberto, non ci sono file, nonostante sia l’ultimo giorno utile per pagare le pensioni. Qualche contrattempo solo per i più anziani e per chi è meno avvezzo alle tecnologie. All’esterno un cartello ricorda l’obbligo introdotto oggi. Stessa scena in un paio di istituti bancari in zona Riviera di Chiaia dove si accede regolarmente, ma una volta entrati si deve esibire il green pass al personale. Dinamiche simili anche per le grosse catene di abbigliamento di via Toledo anche lì un totem all’ingresso richiede la lettura del qr code andando oltre i controlli a campione previsti dalla normativa.

Molti esercenti, infatti, trovano più prudente, per non incorrere in sanzioni, un controllo complessivo della clientela sebbene la legge preveda solo controlli a campione. “Sta andando tutto per il meglio – spiega il commesso di un noto marchio d’abbigliamento – la clientela collabora e tutto si risolve in pochi secondi, semplicemente mostrando il telefonino”.

Qualche malumore in più tra i piccoli esercenti: per loro la verifica del green pass rischia di essere un problema. E qui i controlli, finiscono per essere inevitabilmente a campione. Spuntano anche dei negozi no pass. Eclatante la protesta a Capri all’esterno di un famoso negozio di orologi sulla celebre via Camerelle. “No al green pass, no alla discriminazione, no alle leggi razziali. Discriminare chi entra in negozio è una vergogna” si legge sul cartello affisso dal titolare dell’attività, nel quale si precisa che “tutti i clienti sono i benvenuti”.