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Napoli – Non c’è nulla di irregolare, nulla di illegittimo, ma neanche nulla, ma proprio nulla, di coerente con le battaglie politiche del M5S. Il caso di Mimmo Migliorini, marito della leader del M5s in Campania, Valeria Ciarambino, assunto nello staff dell’europarlamentare pentastellata Chiara Gemma, è destinato a offuscare, da qui alle prossime regionali della primavera 2020, tutta la campagna elettorale dei grillini.
 
“Ho scelto Migliorini”, ha detto Chiara Gemma, eletta nella circoscrizione meridionale, “tra i componenti del mio staff locale: è una persona che ho conosciuto nel corso della campagna elettorale e del quale ho imparato ad apprezzare la straordinaria conoscenza del territorio. Ho ritenuto, per questo, che il dottor Migliorini potesse rappresentare un valore aggiunto nel gruppo di lavoro della mia circoscrizione e curarne i rapporti con le realtà del territorio. A lui, come agli altri componenti del mio staff, è stato proposto un contratto della durata di un anno che prevede sei mesi di prova”. Alle nozze partecipò, in qualità di supertestimone, anche Luigi Di Maio.
 
Migliorini ha tentato di minimizzare: “Mi preme precisare che, oltre a condividerne la scelta, come farebbe qualunque marito con la propria consorte, Valeria non c’entra assolutamente nulla con il rapporto, prima umano e oggi professionale, che ho intrapreso con la nostra deputata a Bruxelles. Chi mi conosce”, ha spiegato Migliorini, “dentro e fuori il Movimento, sa bene che da anni, molto prima di conoscere Valeria, investo risorse e tempo nelle battaglie per la mia gente e per la mia terra, sposando i principi e i valori del Movimento 5 Stelle”. Migliorini ha sposato sia la Ciarambino che i principi e i valori del M5s, quindi, ma certo è che per un partito che tutti i santi giorni fa la morale a chiunque sulla meritocrazia,  questa vicenda rischia di pesare come un macigno. E Vincenzo De Luca gongola.
 
di Carlo Tarallo