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A parte le parentele “eccellenti” con la camorra, al momento non emergono collegamenti con la criminalità della zona, nella vita di Carmine D’Onofrio, il 23enne incensurato, deceduto in ospedale dopo essere stato ferito gravemente con numerosi colpi di pistola, in strada, la scorsa notte, a Napoli.

D’Onofrio lascia la compagna, una ragazza del 20 anni, in stato interessante, che era con lui al momento della tragedia. Secondo la prima ricostruzione dell’accaduto, fatta dai carabinieri che stanno indagando sul grave fatto di sangue, l’agguato è scattato quando il giovane è sceso dalla sua panda nera, subito dopo averla parcheggiata. Per fortuna, prima di sistemare l’auto, ha fatto scendere la compagna. L’assassino o gli assassini (un dato questo in corso di accertamento in quanto nell’area non sono presenti sistemi di videosorveglianza), ha sparato sette volte, con una calibro 45. Secondo quanto si è appreso i colpi sono tutti andati a segno e chi ha sparato era di fronte alla vittima, quindi l’ha potuta vedere bene. A trasportarlo in ospedale, dove è morto, sono stati alcuni familiari. La scorsa notte, come stamattina, parenti e amici della giovane vittima non hanno potuto trattenere il loro grido di dolore sul luogo dell’agguato.