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Napoli – Il dibattito sul ritorno a scuola è più che mai d’attualità. Alessandra Caldoro, presidente del circolo Turati di Napoli e di Felix – Coordinamento scuole Campania, da sempre si batte affinchè i ragazzi possano tornare in aula. Oggi ha scelto Anteprima24.it per inviare una lettera ai docenti delle scuole superiori. 

LA LETTERA

“Cari professori delle superiori, il rientro a scuola per i vostri studenti è molto complicato, dopo un anno scolastico che li ha visti frequentare le aule solo per poche settimane, per tutti i motivi che conosciamo. Vi chiedo – a nome mio e di tanti altri genitori – di cercare di essere comprensivi. Non terrorizzate i ragazzi con lo spettro delle interrogazioni e dei compiti in classe. Sappiamo tutti – docenti, genitori e anche loro – che hanno studiato molto poco, perché la DAD è uno strumento didattico insufficiente, da bocciare. In pochi ormai continuano a sostenere il contrario, per motivi anch’essi da bocciare.

Gli studenti delle superiori sono quelli che hanno pagato e pagheranno di più, soprattutto emotivamente. Gli è stato rubato un anno di vita e loro ne sono incolpevoli. A casa si stanno spegnendo e in moltissimi di loro quella luce bellissima, di curiosità, scoperta, passione, non si riaccenderà più. Molti di loro a scuola non torneranno e saranno i più fragili, i più indifesi, i meno fortunati. La colpa è delle istituzioni, ma anche di tutti noi adulti. Meritavano di essere protetti, invece li abbiamo additati come colpevoli, untori, pericolosi. Non lo sono: hanno l’unica colpa di essere nati in una nazione, per non parlare di una regione, dove il loro futuro è stato barattato per il consenso e per nascondere il fallimento della gestione dell’emergenza. Ma sono il nostro futuro, non dobbiamo mai dimenticarlo.

Non puniamoli anche con la paura delle interrogazioni. Di paura ne hanno già tanta, molta di più di quella che mostrano. Hanno tanta paura nascosta dietro la spavalderia della loro meravigliosa crescita. Lasciamoli liberi di riaccendere la loro vita gradualmente, non soffochiamogli la voglia di normalità sotto la polvere dei libri, lasciati sugli scaffali delle librerie delle loro camere per mesi. Nelle quattro mura delle loro camere, per i meno fortunati nemmeno quelle, hanno vissuto chiusi un anno intero: a quell’età è un’eternità. Concedetegli, voi che siete i loro docenti, il tempo di recuperare con lo studio, lo stesso tempo che noi tutti abbiamo tolto alla loro vita e che nessuno gli restituirà. Grazie e buon lavoro a tutti voi, Alessandra Caldoro”.