- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Napoli – Il corso Vittorio Emanuele rappresenta un’arteria fondamentale per la viabilità cittadina, ha spiegato in apertura il presidente Simeone, è quindi opportuno avere chiarimenti sui lavori che da tempo sono programmati nell’area, sulle ripercussioni che avranno sulla viabilità cittadina e sull’opportunità di programmare i lavori anche in ore notturne.

Ci sono ora le condizioni per poter programmare a breve, entro il mese di marzo, l’apertura del cantiere al corso Vittorio Emanuele. Lo ha spiegato l’assessora Alessandra Clemente, che ha anche chiarito che è stato risolto il problema dei flussi di cassa a copertura del progetto, che verrà finanziato dai fondi del Piano Strategico della Città Metropolitana. Sono già in corso diversi contatti con la ditta che si occuperà dei lavori, ha proseguito l’Assessora, per valutare come il cantiere potrà arrecare il minor disagio possibile alla viabilità cittadina. Rispondendo ad alcune domande avanzate nel corso della riunione, l’assessora Clemente ha spiegato che i finanziamenti dell’opera, che provengono dalla Città Metropolitana, non figurano nel “cronologico” del bilancio comunale ma nel “finanziato”, e non possono quindi essere distolti nel caso intervenga, dalla Corte dei Conti, il blocco della spesa.

Numerosi consiglieri sono intervenuti più volte nel corso della riunione.

Aniello Esposito (Partito Democratico) è intervenuto sulla durata del cantiere, per sapere se sono previste penali in caso di ritardi da parte della ditta.

Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha chiesto chiarimenti sulle ragioni del ritardo accumulato per la realizzazione dei lavori, sulla certezza del cronoprogramma e se nel 2016, anno di aggiudicazione dei lavori, sussistevano le coperture finanziarie oggi invece assicurate dal successivo Piano della Città Metropolitana. Occorre inoltre sapere, ha concluso, chi è il Responsabile Unico del Procedimento e il Direttore dei lavori.

È importante, ha precisato il consigliere Ciro Langella (Agorà), non trascurare tutte quelle attività commerciali che insistono sul tratto iniziale del Corso provenendo da piazza Mazzini, che inevitabilmente subiranno le conseguenze della presenza dei cantieri.

Dal punto di vista economico-finanziario, ha chiesto il consigliere Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra), alla luce delle possibili conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale, l’amministrazione può assicurare che i finanziamenti della Città Metropolitana, transitando per il bilancio comunale, non possano essere compromessi da un eventuale blocco della spesa?

L’ingegner Fusco ha specificato di essere Resposnabile Unico del Procedimento, mentre direttore dei lavori è un altro tecnico del servizio Strade, il geometra Napolitano. Nella propria introduzione e rispondendo ai consiglieri, l’ingegner Fusco ha spiegato che: per ridurre i disagi alla viabilità il cantiere verrà suddiviso di volta in volta in lotti da 100 metri, la dimensione minima per garantire le manovre dei mezzi; la viabilità sarà organizzata attraverso sensi unici alternati sulla semicarreggiata libera; massima attenzione è stata data ai tempi di apertura del cantiere concentrando nel periodo estivo – con le scuole chiuse e una viabilità ridotta – i lavori nelle aree più critiche, come gli incroci di Cariati, dell’Ospedale Militare e di piazza Mazzini.

Grazie al via libera della Soprintendenza per la realizzazione della pavimentazione in asfalto e non con i cubetti di porfido, ha aggiunto il dirigente, i tempi stimati per la durata del cantiere si sono ridotti a 400 giorni naturali, con una media di 20 giorni a tratto stradale, salvo poi valutare in corso d’opera di intensificare i lavori nei momenti di minore traffico, come quelli estivi. Sulla situazione dei commercianti è stata prestata la massima attenzione per garantire l’accesso ai negozi; il disagio sarà per un periodo massimo di 40 giorni se l’attività commerciale si trova a scavalco tra due aree di cantiere. In ogni caso, ha concluso, tenuto conto che l’area a maggior concentrazione commerciale si trova in prossimità di piazza Mazzini, come già annunciato, si punterà a realizzare i lavori nei periodi meno trafficati, possibilmente nel mese di agosto.

Sono naturalmente previste penali in caso di ritardi da parte della ditta, così come stabilito dal Codice degli Appalti. Fusco ha inoltre assicurato che anche nel 2016 esisteva la copertura finanziaria dell’opera con fondi di bilancio, ma risulta oggi più conveniente, per assicurare la continuità dei lavori, utilizzare il finanziamento della Città Metropolitana.

I ritardi per l’apertura del cantiere, ha proseguito, sono dovuti a una serie di fattori: la lunga interlocuzione con la Soprintendenza per la modifica della pavimentazione; alcuni interventi delle società Enel Distribuzione e ABC che si è preferito far realizzare prima, per evitare di dover nuovamente rompere la sede stradale a lavori finiti.

Massima attenzione verrà data dalla Polizia Locale alla viabilità connessa al cantiere, ha assicurato il comandante Ciro Esposito. Si sono già svolte diverse riunioni sul tema e sono state avanzate alcune richieste, come ad esempio la presenza di “movieri” nel cantiere.

Nella prima parte della riunione la Commissione si è anche occupata delle problematiche del ponte del Corso Vittorio Emanuele, dove una perdita d’acqua sta creando notevoli disagi ai residenti della sottostante via Sant’Antonio ai Monti. L’ingegner Fusco ha spiegato che sono state fatte diverse indagini sulla rete idrica e fognaria senza nessuna criticità riscontrata, si dovrà quindi procedere allo scavo, da realizzarsi nell’ambito dei lavori al Corso Vittorio Emanuele, per verificare se l’infiltrazione – che seppur disagevole è stata giudicata di lieve entità – possa essere dovuta a una perdita nella bocca di un idrante.