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Napoli – A soli 21 anni ha trovato la morte nel modo più atroce e impensabile. Salvatore Caliano aveva deciso di approfittare della pausa pranzo da garzone del bar per “arrotondare” facendo un lavoro di pulizia all’ultimo piano di un palazzo di via Duomo. Il giovane di Forcella ha quindi raggiunto l’ultimo piano e ha iniziato a spolverare il lucernario sovrastante il vano ascensore. Ma qualcosa all’improvviso è andato storto. Il vetro, sotto il suo peso, ha ceduto di schianto e per il ragazzo non c’è stato modo di mettersi in salvo. Il 21enne è precipitato da un’altezza di circa trenta metri morendo sul colpo.
 
L’incidente, l’ennesimo sul lavoro, si è verificato ieri pomeriggio poco dopo le 14. A quell’ora via Duomo era ancora affollata e in tanti hanno sentito distintamente le urla del giovane mentre volava giù. Subito è scattata la chiamata al 118, ma quando l’autoambulanza è giunta sul posto per Caliano non c’era già più nulla da fare. Trasporto in condizioni ormai disperate all’ospedale San Giovanni Bosco, i medici delle Doganella non hanno purtroppo potuto far altro che constatarne il decesso.
 
Quello di Caliano, vivace e gentile 21enne di via Vicaria Vecchia, era un volto molto noto nella zona di via Duomo. Il ragazzo lavorava infatti come addetto alle consegne per lo storico Bar Tico. Di tanto in tanto per “arrotondare” lo stipendio da garzone si prodigava però anche in altre mansioni, come i lavori di pulizia in condomini e abitazioni private. Ed è proprio così che ieri pomeriggio ha trovato la morte. Ingaggiato per circa una trentina di euro, Caliano si è arrampicato fino al lucernario del quarto piano del secondo edificio di via Duomo, nel quale sono in corso dei lavori di ristrutturazione, per spolverarne le pareti in vetro.
 
Una delle superfici non ha però retto il suo peso, andando così in frantumi e facendo precipitare il ragazzo fino al suolo. Lo schianto è stato tremendo. Il 21enne ha persino provato ad aggrapparsi alle impalcature installate nel cortile, ma è stato tutto inutile. Il caso è ora al vaglio della polizia, che ieri ha eseguito i rilievi sul posto e da oggi proverà ad accertare eventuali responsabilità di terzi, cercando anche di capire se Caliano, per quella mansione, fosse stato inquadrato in qualche modo: l’ipotesi che si sia trattato di un decesso per lavoro al nero è infatti molto più che consistente. Il 21enne era molto noto in zona, oltre che per la sua gentilezza e disponibilità, anche per la sua passione per il calcio. Caliano, attaccante talentuoso come il papà Luigi, ha giocato per anni in alcune importanti squadre dilettantistiche di Napoli e provincia. Un sogno spezzatosi maledettamente troppo presto.