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Tutti i manoscritti autografi di Giacomo Leopardi conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli sono finalmente online: è, infatti, stata completata da pochissimi giorni l’opera di digitalizzazione, riversamento e pubblicazione del Fondo “Carte Leopardi”. Le opere sono adesso tutte interamente consultabili online al seguente link:
 
 
L’annuncio è da qualche giorno sul sito della Biblioteca. Oltre alla documentazione autografa della maggior parte dei Canti (Alla luna, L’Infinito, Ultimo canto di Saffo, A Silvia, Le ricordanze, Il sabato del villaggio, Canto notturno, ecc.) e delle Operette morali, il fondo conserva i manoscritti del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815), del Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica (1818), del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani (1824), dei centoundici Pensieri (1831-1835) e, in primo luogo, le 4526 pagine dello Zibaldone (1817-1832), ora raccolte in sei volumi. Ma della raccolta fanno parte anche abbozzi, schede di lavoro, annotazioni bibliografiche, programmi di lettura, ecc. La maggior parte degli autografi, alla morte del poeta, nel 1837, erano rimasti in possesso di Antonio Ranieri, l’amico napoletano che li conservò per oltre 50 anni per poi donarli alla Biblioteca di Napoli. Ma l’intero patrimonio fu successivamente espropriato dallo Stato nel 1897, sottoposto al giudizio di una commissione ministeriale e finalmente riconsegnato all’istituto napoletano nel 1907.
 
Le Carte Leopardi sono un tassello importante nell’ampia e complessa di digitalizzazione che la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” sta portando avanti negli ultimi anni grazie a molti progetti finanziati  dal Ministero della Cultura, da fondi europei e contributi regionali, e in collaborazione con grandi aziende informatiche. Tra i materiali digitalizzati la collezione di Canzoni napoletane della Biblioteca Lucchesi Palli,  l’Emeroteca digitale con numerose testate di periodi e quotidiani, la  raccolta di disegni dei Papiri di Ercolano. Sono in fase di realizzazione altri progetti, riguardanti gli archivi Raffaele Viviani e Giuseppe Patroni Griffi, e il Fondo documenti di storia contemporanea.