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Napoli – Immacolata Villani e Pasquale Vitiello non vivevano assieme da poco più di due settimane, da quando cioè, l’uomo l’aveva malmenata. Una discussione in presenza della figlia si trasformò in un acceso confronto tra marito e moglie fatto di calci, spintoni e insulti, al quale avrebbe preso parte attivamente anche la suocera di Immacolata. La donna raccontò tutto nella querela presentata ai carabinieri cui fece seguito una controquerela presentata dalla suocera pochi giorni dopo. Aveva paura, forse temeva che suo marito potesse farle del male. Una lettera di qualche giorno fa, dai toni minacciosi, scritta dal 36enne parlava di “dolore”, “rabbia” e “voglia di vendetta”. Una missiva nella quale l’uomo diceva di volersi fare giustizia da sé. Su queste frasi si è accentrata l’attenzione degli investigatori per comprendere le dinamiche del rapporto di coppia e lo scenario entro il quale è maturato l’omicidio di questa mattina a Terzigno, davanti casa della donna. I militari dell’Arma, oltre ad acquisire le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, stanno ascoltando le testimonianze di parenti e amici dei due coniugi. La 31enne diversi giorni fa era tornata ad abitare a Terzigno dal padre, che vive con una compagna, portando con sé la figlia di 9 anni che questa mattina è stata accompagnata a scuola in via Pini. Uno solo il colpo sparato contro la donna, alla testa, durante una discussione. Poi la fuga dell’uomo e il tentativo di soccorrere la donna.

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