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È stato un anno importante perché siamo riusciti a evitare il dissesto grazie al Patto per Napoli, ad avviare il risanamento dei conti e l’inizio degli investimenti sulla città“. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine del Consiglio comunale convocato per una seduta monotematica per fare il punto sul programma a un anno e mezzo dall’inizio della sindacatura. Manfredi ha sottolineato che per quanto riguarda il Patto “tutte le tappe sono rispettate, abbiamo finalmente una prima agibilità dal punto di vista finanziario che ci consente di ricominciare a fare manutenzioni stradali e del verde” mentre sul fronte del Pnrr “c’è un grande lavoro per più di un miliardo di finanziamenti recuperati per opere che verranno cantierizzate quasi tutte nel 2023“.
In merito alla situazione delle società partecipate, il primo cittadino ha evidenziato che è in corso “una ripresa della riorganizzazione dei servizi delle municipalizzate, Asia, Anm, Abc con la nomina dei nuovi direttori generali, con i nuovi concorsi, con la chiusura dei contenziosi e la chiusura dei bilanci“. Un lavoro quello svolto nel primo anno alla guida del Comune di Napoli che ha riguardato anche l’urbanistica, i servizi sociali, le attività culturali e il turismo “il cui grande boom – ha proseguito Manfredi – va canalizzato e rafforzato per raccogliere i frutti del lavoro fatto“.
Ho sempre sostenuto che per avere una forte proposta progressista e riformista è necessario mettere insieme tutte le forze che si riconoscono in questo campo, quindi Pd, M5s riformisti e moderati. Questa è stata la formula con cui abbiamo largamente vinto e stiamo governando a Napoli. Una posizione che sostenevo anche prima delle elezioni politiche“. Ha aggiunto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in relazione all’incontro che ha avuto nei giorni scorsi con l’esponente del M5S, Roberto Fico, e il parlamentare del PD, Marco Sarracino. Un colloquio in cui – ha riferito Manfredi – “abbiamo fatto un’analisi sulla politica nazionale“.
Il sindaco ha evidenziato che “ora dopo mesi di difficoltà e dopo diverse sconfitte, si è tornati al punto di partenza, cioè lavorare su campo largo, ma prima di parlare di alleanze bisogna parlare di programmi, avere un’agenda urbana che guardi ai temi delle città e dei cittadini, riparlare di servizi pubblici, di casa, di lavoro, di formazione, di servizi sociali, quello che interessa ai cittadini. Questa è l’agenda politica che dev’essere messa al centro di qualsiasi alleanza“, ha concluso.