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“Credo che chi rappresenta un’istituzione deve lavorare per raggiungere degli obiettivi che siano nell’interesse collettivo. Alla base del rapporto istituzionale c’è la lealtà istituzionale che, come ho detto più volte, deve avvenire da tutte e due le parti: dall’istituzionale locale e dal Governo centrale”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito ai toni utilizzati nelle ultime settimane nella querelle tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e rappresentanti del Governo Meloni.
Ritengo che il dialogo sia uno strumento fondamentale – ha aggiunto – perché poi sono i risultati che misurano l’efficacia delle azioni. La lealtà istituzionale è una delle basi della nostra democrazia”.

Sicuramente c’è la copertura finanziaria, l’impegno preso dal ministro Fitto è stato mantenuto”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alle coperture finanziarie per i progetti di recupero e rigenerazione urbana di Scampia e di Taverna del Ferro.
Manfredi ha spiegato che “adesso non c’è ancora il dettaglio di quale è la fonte di finanziamento, se sarà Pnrr, se Fondo complementare al Pnrr o Fondo investimento nazionale. Su questo la ragioneria, il Mef e il ministero del Sud stanno ragionando, ma la copertura c’è e dunque andiamo avanti”. Nei mesi scorsi, a seguito della rimodulazione dei fondi Pnrr, era stata paventata la possibilità che i progetti di rigenerazione delle due periferie napoletane potessero non beneficiare più dei fondi e dunque che si sarebbero potuti fermare. “Questo ottenuto è un risultato molto importante – ha evidenziato il sindaco – le risorse che sembravano evaporate ci sono e i cantieri di Scampia e Taverna del Ferro stanno procedendo e procederanno”.

Napoli sta dando un esempio sul piano del risanamento. Ora siamo alla fase due: stiamo andando avanti con il risanamento, ma dobbiamo avere più strumenti e la possibilità di spendere risorse per migliorare ancora di più la gestione quotidiana della città”. Lo ha affermato Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, al termine di un incontro a Palazzo San Giacomo con il sottosegretario al Mef, Savino, per fare il punto sul Patto per Napoli.
Manfredi ha sottolineato che “chiaramente avere una maggiore agibilità sulla finanza locale, maggiore possibilità di utilizzare risorse significa avere più spesa corrente e quindi fare più manutenzione. Oggi la vera sfida – ha aggiunto – non è solo quella degli investimenti, su cui siamo perfettamente in linea sia per quanto riguarda gli obiettivi che le tempistiche previste dalle varie fonti di finanziamento, ma anche avere una spesa corrente che ci consenta di fare manutenzione quotidiana e su questo c’è la necessità anche di una riforma della finanza degli enti locali e dei Comuni che devono avere più agibilità, più capacità di spesa delle risorse che hanno perché spesso ci sono anche dei vincoli che ci impediscono di spendere ciò che abbiamo”. Manfredi ha anche ribadito la necessità per i sindaci di avere “maggiori poteri per agire con più velocità”.

Noi abbiamo sempre criticato il centralismo romano dicendo che bisogna essere vicini ai cittadini, non vorrei che nell’autonomia differenziata ci si trovi con un centralismo regionale. Oggi abbiamo bisogno di una riforma profonda degli enti locali con poteri che consentano ai sindaci dei Comuni piccoli e grandi di avere quegli strumenti per dare risposte concrete ai cittadini e alle comunità che rappresentano”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, rispondendo a una domanda sull’autonomia differenziata a margine dell’incontro, nella sede del Comune, con il sottosegretario Savino. Manfredi ha sottolineato che una riforma degli enti locali “non è solo nell’interesse dei Comuni e delle città, ma nell’interesse del Paese perché il distacco e il disamore dei cittadini dalla politica nasce dal fatto che vedono che la loro condizione di vita non cambia. La vera rivoluzione si fa cambiando la condizione di vita delle persone”.

SAVINO – Il Patto per Napoli va molto bene, è un modello che dobbiamo prendere ad esempio e ho ribadito la mia volontà, in quanto delegata alla finanza degli enti locali, a proseguire questo rapporto di collaborazione che ho fortemente voluto, già mesi fa incontrando tutti gli assessori al Bilancio dei Comuni più grandi, proprio per fare un percorso comune per agevolare e valutare alcune situazioni che possono essere facilmente risolte”. Lo ha detto la sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, al termine di un incontro nella sede del Comune di Napoli, con il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta. Il sottosegretario è in visita istituzionale in città nel corso della quale ha visitato, ieri, gli uffici dell’Agenzia dogane e oggi il Comando interregionale Italia meridionale della Guardia di Finanza. “Io credo fortemente nei Comuni e la mia disponibilità è massima”, ha aggiunto. Rispetto alle richieste dei sindaci di avere maggiore agibilità su alcuni temi, Savino ha affermato che “ci sono temi che vanno affrontati: abbiamo parlato ad esempio della questione relativa all’utilizzo dell’avanzo che è un tema importante e che non comporta la necessità di trovare le coperture che ormai sono un po’ la parola d’ordine del Mef. Quindi ci sono sistemi che possono essere messi in campo per agevolare i Comuni”. Parlando di Napoli, il sottosegretario l’ha definita una città “viva, piena di cantieri. Vedo uno straordinario successo e la capacità del sindaco di movimentare la città e l’economia deve essere in maniera obbligatoria supportata dal Governo”.

BARETTA – Nel 2024 la rata di cui beneficerà il Comune di Napoli grazie al Patto per Napoli ammonta a 159milioni 639mila euro. “Queste risorse – ha spiegato l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Barettaci aiutano ad abbattere il debito e a raggiungere l’obiettivo di riuscire a chiudere il bilancio in positivo”. La rata 2024, come previsto dal Patto per Napoli, è la più alta del ventennio su cui si dispiega il Patto, siglato nel marzo 2022 con l’allora Governo Draghi, tra l’amministrazione comunale e il governo nazionale.
All’epoca avevamo chiesto di concentrare nei primi anni le maggiori risorse – ha ricordato Baretta – proprio perché sono gli anni più difficili in cui dobbiamo riattivare la macchina.
Questo ci consente di raggiungere gli obiettivi del pareggio di bilancio quest’anno e di continuare in questo percorso di risanamento”. In vista del bilancio di previsione, Baretta ha escluso un incremento della tassazione “salvo quelli già decisi precedentemente”.