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Napoli – «Ci era stato solo comunicato un flash mob in piazza del Plebiscito e tale comunicazione era stata inviata dagli organizzatori anche agli altri uffici preposti, invece dalle immagini che abbiamo acquisito nella piazza si è svolto un mini concerto con installazione di un box, un palco, luci, musica, band. È un fatto grave e ovviamente non autorizzato, le immagini sono eloquenti, addirittura sono affluiti nei pressi di piazza del Plebiscito auto, furgoni e una limousine». Sono queste le parole dell’assessore del comune di Napoli, Alessandra Clemente. Scoppia la polemica post matrimonio di Tony Colombo, cantante neomelodico napoletano e la vedova del boss Gaetano Marino, la manager Tina Rispoli. «Contesteremo ai responsabili e all’organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative, perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo a Napoli infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme». Prima una festa a piazza del Plebiscito con tanto di concerto per un centinaio di persone, poi una carrozza con cavalli bianchi. Infine la cerimonia in uno dei luoghi simbolo della città, come il Maschio Angiono. Le nozze hanno mandato in delirio le fan del cantante ma che hanno mandato su tutte le furie il Comune di Napoli, questo perché mancherebbero le autorizzazioni e il condizionale è d’obbligo. La mattina del 28 marzo, proprio al Maschio Angioino, era in programma una iniziativa dell’amministrazione comunale, “100 passi per il 21 marzo”, dedicata alle vittime innocenti della camorra che è stata annullata pochi minuti prima dell’arrivo della sposa e dello sposo. «Volevamo che l’evento si svolgesse in piena tranquillità», dice Alessandra Clemente. E soprattutto, aggiunge, «non consentiremo che Napoli si trasformi in un palcoscenico oleografico dove celebrare nozze sfarzose, di dubbio gusto e senza rispettare le regole minime».