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Napoli – “Attraverso i nostri occhi” è il nome della nobile iniziativa che vuole raccontare con immagini, poesie, storie ed articoli la pandemia per come l’hanno vissuta i bambini. I lavori verranno poi raccolti in un libro il cui ricavato sarà devoluto agli ospedali di Napoli Santobono-Pausilipon e Pascale.   

L’idea trae ispirazione proprio da un bambino, Francesco, figlio del giornalista vaticanista Carmine Alboretti. La moglie Maria Carotenuto, moglie del cronista napoletano, insieme all’associazione Giornalisti Vesuviani, che porta il nome di Alboretti, ha dato vita al progetto.

Fino al 31 gennaio i giovani potranno inviare le loro opere artistiche e i loro scritti alla mail dedicata dell’associazione [email protected]

Carmine nel giorno del suo compleanno era solito fare una donazione ed era sempre attento alle fasce più deboli – ha detto la moglie Maria -. Lo spirito è quello di fare del bene. Non ci sarà un vincitore, saranno i due ospedali partenopei a vincere: il ricavato verrà, infatti, devoluto a loro. In questo periodo non si muore solo di covid19 e credo fermamente che sia nostro dovere aiutare chi sta combattendo la personale ‘buona battaglia’“.

L’idea nasce guardando mio figlio, un pomeriggio, in cui ha deciso di scrivere una storia usando il pc del papà – continua Maria Carotenuto -. Mi è venuta l’idea di capire cosa hanno da raccontare i più piccoli su questo brutto periodo in cui gli è stato tolto tutto. Mi piacerebbe poter leggere le loro emozioni“.

Il presidente dell’associazione Giornalisti Vesuviani, Antonio d’Errico, ha accolto con entusiasmo l’idea: “L’abbiamo subito condiviso perché in linea con l’obiettivo di valorizzare i talenti e promuovere la cultura. Il tema individuato per gli elaborati è una scelta dal grande valore simbolico, che sottolinea l’impegno prestato da Alboretti nei difficili mesi della prima ondata della pandemia, durante i quali ha affiancato all’attività professionale anche il ruolo di volontario della Protezione civile, svolto, come suo solito, con grande impegno, professionalità e dedizione. Invito – ha concluso il presidente Antonio d’Errico – i dirigenti a sostenere l’iniziativa, promuovendola tra gli alunni delle loro scuole“.