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Dietro il luccicante boom turistico, Napoli svela il volto duro dei diritti negati. Per denunciarlo, una galassia di sigle è scesa in piazza, scuotendo il sonnacchioso shopping del venerdì in zona collinare. Associazioni, movimenti, comitati di lotta, resistenti impenitenti.
 
Il corteo “Diritto alla città” ha attraversato le strade di Vomero e Arenella, partendo da piazza degli Artisti. Nel cuore dell’area residenziale sono arrivati attivisti dal centro storico e dalle periferie dimenticate. Tutti insieme “per far sentire la nostra voce a quest’amministrazione sorda e indifferente” grida Franco Di Mauro, referente della rete sociale No Box.  
 
Tanti volti, gli striscioni, i tamburi, la musica, un colorato entusiasmo per sottofondo. E un’agenda di rivendicazioni lunga così. Una mobilità sostenibile, il riassetto idrogeologico, la bonifica di Bagnoli e di Napoli Est, l’accessibilità libera e gratuita alla costa ed alle spiagge della città. E ancora: una maggiore presenza dei luoghi di cultura, la preservazione del patrimonio pubblico, un turismo non invasivo, che non generi l’espulsione dei residenti dal centro storico.
 
Senza trascurare battaglie storiche come l’uso di energie alternative, la gestione pubblica di parchi e aree verdi, l’acqua pubblica, il rafforzamento della sanità pubblica, le politiche di sostegno al reddito, la cura e la valorizzazione delle periferie. Istanze diverse, percorsi talvolta distanti. Ma un denominatore comune: la richiesta di ascolto alle istituzioni locali, per una Napoli più a misura di cittadino.
 
“È molto importante che questa manifestazione, che riunisce un numero elevatissimo di associazioni impegnate per il bene comune – afferma la consigliera regionale Maria Muscarà del gruppo misto – sia fatta proprio adesso. In consiglio regionale tra poco andrà una legge truffa, che modifica la legge 16 sull’urbanistica. Un testo inemendabile, già bocciato da tutte le associazioni, il quale anche sui parcheggi apre la possibilità di compare un box senza nessuna limitazione territoriale. Una speculazione edilizia gravissima”.
 
Tra i partecipanti anche l’ex sindaco Luigi de Magistris. Nella folla si agita un’ombra antica, l’eterno ritorno delle emergenze. “Perché a Napoli c’è un’emergenza per ogni cosa” ricorda Alfonso De Vito della campagna Diritto ad abitare. È il vecchio grimaldello di stagioni infauste, dalla ricostruzione post terremoto alla crisi dei rifiuti, passando per molto altro.
 
A sfilare sono alcune centinaia di persone, in rappresentanza di: Rete sociale No Box, Coordinamento Mare libero e gratuito Napoli, O’ sgarrupato/Damm, Campagna per il diritto dell’abitare, Italia Nostra, Usb Napoli, Associazione Miriconosci, Gridas, Banda Baleno, Anpi sez. Lenuccia, BonifichiAMO Napoli Est, Demanio Costituzionale, Medicina Democratica, Forum Salute, Cau collettivo autorganizzato universitario, ex Opg Je so’ pazzo, Giardino Liberato di Materdei, Comitato Parco San Gennaro, Cittadinanza Attiva, Assoutenti, Unità delle sinistre, Comitato per la rinascita di Soccavo, Iskra Napoli, Osservatorio Popolare di Bagnoli, Casa del Popolo Villa Medusa, Santa fede liberata.