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Napoli – , in partenariato con Less Onlus, realizzato nell’ambito del programma PartecipAzione – In azione per i rifugiati, promosso da Intersos e Unhcr. All’Istituto IPSAR Duca Di Buonvicino a Calata Capodichino – che ha ospitato il corso, tenuto dal docente Giuseppe Scuotto – l’evento di chiusura del progetto, finalizzato a creare opportunità di inclusione socio-professionale per migranti tra cui richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale – in particolare in uscita dai percorsi di accoglienza – e per giovani italiani a rischio di marginalità, attraverso interventi formativi e percorsi di empowerment sulle tecniche di ristorazione, con l’obiettivo di formare i destinatari delle attività nella gestione di un laboratorio di cucina. Ci sono Bourane, che arriva dalla Costa d’Avorio, e Fatty Molamin, che è originario dal Gambia e ancora Amadou Ba Bailo, senegalese e tanti altri i giovani coinvolti nell’iniziativa.

“Si tratta di un’altra tappa del nostro viaggio nell’integrazione attraverso la cucina, vogliamo creare opportunità lavorative nel mondo della ristorazione – dice Saeid Haselpour, rifugiato e presidente della Coop. Tobilì – e del resto la formazione e l’esperienza sono diventati elementi fondamentali per il mercato del lavoro. Il binomio cibo e intercultura, dal canto suo, è sempre efficace”. All’evento conclusivo, con lui, la dirigente scolastica Carmela Musello. “Siamo convinti – ha spiegato con malcelato orgoglio – che solo la forza delle testimonianze vive e dirette possa spezzare l’automatismo velenoso del pregiudizio”.