- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Un intervento strutturale e normativo per il settore. Queste le richieste, lanciate in una missiva alle istituzioni, fatte dai lavoratori del mondo dello spettacolo di Napoli.
In una lettera aperta chiedono una “rivoluzione per un settore che, in questo periodo di crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, ha messo i mostra tutta la propria fragilità“.

Negli ultimi giorni i lavoratori e i precari dello spettacolo più di una volta sono scesi in piazza a Napoli, chiedendo al Prefetto, al presidente della Regione ed ai ministri della Cultura e del Mezzogiorno la convocazione di un incontro sull’occupazione del settore.  “Siamo la culla della cultura è un colpo al cuore vedere i teatri chiusi” avevano spiegato solo ieri dal palco di piazza Dante, in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici.

Proprio il carattere strutturale di queste debolezze – si legge nella lettera – ha determinato l’incapacità di far fronte ad una emergenza di natura sanitaria, che è rapidamente degenerata in una emergenza sociale. Non sarebbe saggio cercare soluzioni parziali e temporanee, in attesa che vi sia un ritorno alla normalità, per la semplice ragione che la normalità alla quale ci si riferisce era di fatto costituita da una severa percentuale di anomalie“.

Discontinuità, precarietà incontrollata, promiscuità tra rapporti di lavoro autonomo e subordinato, ricorso indiscriminato dei contratti a termine e intermittenti, mancanza di applicazione dei contratti collettivi nazionali esistenti e incidenza statisticamente rilevante del lavoro nero – spiegano nella lettera – sono solo alcuni degli elementi di un sistema nel quale la fisiologica flessibilità lavorativa richiesta è diventata patologica“.

Abbiamo costruito assemblee territoriali e nazionali per promuovere dibattito e proposte interloquendo con associazioni datoriali, istituzioni territoriali, rappresentanti della politica di ogni ordine e grado – conclude la lettera – ed ora riteniamo che siano maturi i tempi per un confronto aperto e democratico con le istituzioni attraverso il quale strutturare una proposta che individui strumenti risolutivi“.