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Napoli – Quella della mancanza di sicurezza sui mezzi di trasporto partenopei, che un tempo era chiamata “emergenza”, oggi è realtà consolidata. Tra atti di violenza delle bande armate di teppisti ai danni del personale, scritte sui muri, soprusi verso gli anziani e raid in piena notte per devastare le stazioni, non c’è pace per chi transita ogni giorno a Napoli utilizzando il servizio pubblico.

A farla da padrone è il degrado in cui versano autobus e metrò: se è vero che la stazione del capoluogo è considerata la più bella del Mondo, non occorre molto a rendersi conto che, al di sotto del suolo, accadono cose che la trasformano in un agglomerato di cunicoli bui e trasandati tra i quali avere paura. Mozziconi di sigaretta, siringhe sporche, cartacce ovunque: il desolante scenario di una città in perenne conflitto con se stessa. Basta fare un giro a piazza Dante: crocevia multietnico di persone e di culture, le sue pareti – un tempo candide – rimandano oggi lo spettacolo di quanti, negli anni, hanno voluto lasciarvi sopra un segno. O meglio, una scritta indelebile. Stesso discorso a piazza Amedeo, dove la fermata del treno si è trasformata in un cantiere perennemente transennato ma ciò non basta a metterla al riparo dal divertimento degli scugnizzi che, utilizzandola soprattutto nel week end, hanno eletto i muri a propria “agendina” personale, con tanto di numeri di telefono e appuntamenti da ricordare. Per non parlare dei mezzi su ruota: ai perenni ritardi degli autobus si sommano interni distrutti, con sediolini divelti, posti destinati ai disabili occupati e mille oscenità dipinte lungo la parte alta.

Non va meglio sul fronte aggressioni: le baby gang hanno nel mirino sia metropolitana che autobus. L’ultimo episodio più grave risale a un mese fa, quando un bus della linea C57 diretto a Scampia è stato oggetto di una sassaiola. Prima era toccato a un pullman 196, l’autobus che collega il parcheggio Brin con il rione Incis di Ponticelli: percorrendo via Galileo Ferraris, a un tratto alcuni ragazzi si erano impossessati dei martelletti frangivetro e avevano iniziato a colpire mandando in frantumi la botola di emergenza del mezzo posta in alto. Sulla linea 1 della metropolitana, invece, un macchinista, proprio a piazza Dante, fu aggredito da un passeggero che mandò in frantumi il vetro della cabina di guida a calci e pugni. L’aggressore, allora, fu denunciato da Anm per danni al treno e interruzione di servizio pubblico. “Ogni giorno andiamo a lavoro senza sapere cosa aspettarci” – spiegano i dipendenti Anm -. “Non ci sono vigilanti, le condizioni a cui siamo costretti non si possono accettare”.

di Ornella d’Anna