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Napoli – Decine di attivisti delle reti sociali napoletane hanno occupato questa mattina la sede di rappresentanza sulla Riviera di Chiaia dell’AIOP Campania, la principale associazione di categoria di numerose strutture sanitarie private della Campania.
L’iniziativa è durata circa tre ore, per alcuni momenti è stata bloccata anche la strada della Riviera di Chiaia. “ll disastro sanitario – spiegano gli attivisti napoletani – che si palesa in queste settimane e ci mostra le immagini terribili di persone che non riescono ad essere curate, di famiglie costrette ad arricchire continuamente i laboratori privati per i test sul Covid (ai quali non è stato nemmeno imposto un prezzo), di mancanza di personale medico e paramedico, di ospedali che non sono stati messi in sicurezza, degli ambulatori pubblici chiusi a favore degli affari di quelli privati, di pazienti per patologie diverse dal covid abbandonati a sè stessi ha le premesse in un modello di gestione regionale (e nazionale) della Sanità che in questi anni, ma anche decenni, ha proceduto con continui tagli alla Sanità pubblica e un fiume di finanziamenti pubblici alla Sanità privata”.

Ma – continuano – di fronte alla pandemia è solo la Sanità Pubblica che si assume davvero l’onere di difendere la popolazione. Così anche in questa crisi, il decreto Rilancio forniva al Governatore De Luca lo strumento della requisizione indennizzata per recuperare posti letto e strutture da chi in questi anni ha fatto milioni sulla pelle (letteralmente) dei cittadini oltre che rappresentare spesso una fonte di clamorosa clientela elettorale. Invece si sta continuando a favorire queste lobbyes con convenzioni super-onerose, con la chiusura degli ambulatori pubblici, con la mafia dei test a pagamento senza nessun controllo”.

Domani saranno in sit-in alle ore 18 in piazza Plebiscito per chiedere “una patrimoniale sulle grandi ricchezze come stanno facendo altri paesi europei per interventi urgenti in sostegno della Sanità Pubblica e gli ammortizzatori sociali necessari a reggere le misure di contenimento dell’epidemia (reddito di emergenza, sostegno alle attività del terziario in crisi ecc) ma anche immediato intervento rispetto a questo scandalo degli affari nella Sanità e alla necessità di garantire da subito l’accesso e la gratuità delle cure e dei test per tutte e tutti!”.