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Napoli – Un treno della metropolitana non potrà trasportare più di cento passeggeri a corsa (rispetto agli 800 abituali), mentre in funicolare il massimo consentito sarà di 40. In autobus venti persone, sedute in posti alternati e contrassegnati. Napoli come le altre città si prepara alla mobilità ai tempi del Covid-19. Misure che verranno adottate sui mezzi pubblici a partire dal 4 maggio, con l’avvio della fase due. Adeguandosi alle disposizioni introdotte dall’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in particolare quello del Ministero  dei Trasporti pubblicato questa notte. “Limitazioni che non potranno non avere conseguenze sulla qualità del servizio offerto – come ha spiegato oggi il presidente dell’Anm, Nicola Pascale in Commissione consiliare Qualità della Vitase non si fa  appello al senso di responsabilità di ogni cittadino”. Ovvero rispettando il principio di muoversi solo in caso di  necessità, indossando mascherine e rispettando le distanze di  
sicurezza. “Inutile negare che i numeri consentiti sono esigui – ha affermato l’amministratore unico di Anm.  È evidente che  con questi numeri la situazione del trasporto pubblico sarebbe molto  impegnativa da gestire se la città ricominciasse a muoversi a pieno regime”. C’è da dire che sicuramente anche per paura chi può permetterselo in una prima fase preferirà utilizzare mezzi privati. Motivo per cui, come emerso nel corso della Commissione, sarà ridiscusso il sistema delle tariffe sulle strisce blu. Dato preoccupante è anche quello delle risorse economiche. L’azienda ha perso 5 milioni di introiti al mese  dall’inizio del lockdown “è inevitabile che questo problema dovrà  essere affrontato su scala nazionale” ha aggiunto Pascale. Ma occorreranno in futuro anche più mezzi. “La fornitura di treni dalla Spagna e le necessarie operazioni di collaudo – ha risposto il numero uno dell’azienda di trasporto – riprenderanno non appena possibile, così come è stato già contrattualizzato l’acquisto di 63 autobus. Ma naturalmente i tempi sono più lunghi e non si riesce certamente a far fronte all’emergenza attuale”. Intanto il sindacato Usb lancia un allarme. “Tantissime le telefonate di richieste d’aiuto alla centrale operativa di Anm da parte dei conducenti. Gli autisti per evitare ulteriori sovraffollamenti sono costretti a saltare le fermate rischiando di essere aggrediti da un’utenza stressata ed esasperata”.