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Napoli – Tante sagome bianche sono comparse poco fa davanti palazzo San Giacomo. È la protesta dei tassisti dell’ OR.S.A. Trasporti che, travestiti da pecore – in contrapposizione ai lupi dell’installazione di Liu Ruowang – stanno manifestando contro un’amministrazione che da tempo non si fa più portavoce delle loro istanze.

Napoli è flagellata da traffico e cantieri perenni e questo non può non avere ripercussioni per chi in auto ci vive e ne ha fatto la propria professione: “Siamo qui perché abbiamo tantissimi problemi da risolvere” – spiega il segretario nazionale OR.S.A. settore taxi, Rosario Gallucci -. “Innanzitutto, manca un piano traffico adeguato, indispensabile soprattutto sotto Natale. Così, siamo costretti a passare ore e ore bloccati e questo ci fa perdere tempo e risorse. Per non parlare, poi, delle tariffe predeterminate: chi prende il taxi ce la chiede e per legge siamo obbligati a utilizzarle. Andrebbe bene, se però la città fosse vivibile, se si riuscisse a spostarsi in tempi adeguati. Invece restiamo fermi per troppo tempo e, così, invece di guadagnare ci rimettiamo anche i soldi. Tu amministratore non puoi ‘buttarmi’ addosso la tariffa bloccata e poi dirmi di arrangiarmi per sopravvivere”.

Una situazione vissuta al limite anche perché, alle promesse fatte diversi anni fa, non ha fatto seguito alcun piano di sviluppo reale: “Dove sono finiti i varchi attivi che ci avevano garantito ben 7 anni fa?” – si chiedono ancora i lavoratori – “E le corsie preferenziali? Le poche rimaste sono preda di privati e, di fatto, per noi è impossibile utilizzarle”. Dopo due convocazioni andate deserte, una terza è prevista per questa sera, alle 17. Al tavolo con il Sindaco si dovrà affrontare anche la spinosa faccenda degli “abusivi”: “Un fenomeno dilagante” – racconta ancora Galluccio – .“Basta che un privato crei un gruppo su Whatsapp per ‘rubarci’ il lavoro. Così non possiamo andare avanti. Guarda caso, solo oggi al Municipio si sono ricordati che esistiamo. Stasera, già sappiamo, ci sarà venduta la solita ‘aria fritta’ e le cose non cambieranno. Perciò siamo vestiti di bianco: per testimoniare come ci trattano: come le pecore che devono stare in branco, in silenzio, e fare ciò che ordina loro il padrone”.

di Ornella d’Anna