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Napoli – Sabato 1 febbraio ore 21.00, debutto napoletano, al Nuovo Teatro Sanità, de La donna più grassa del mondo di Emanuele Aldrovandi, con la regia di Angela Ruozzi. Luca Cattani, Alice Giroldini e Marco Maccieri interpretano i protagonisti di questa storia, nata dall’urgenza di riflettere sul problema della crisi ambientale determinata dal surriscaldamento globale che, nella scrittura di Aldrovandi, si allontana dalle questioni tecniche per concentrarsi e fare luce su quali siano le ragioni che rendono l’uomo contemporaneo così insaziabile e così avido di risorse. Lo spettacolo si avvale delle scene e dei costumi di Alice Benazzi, delle luci di Fabio Bozzetta, ed è una produzione del Centro Teatrale MaMiMò con il sostegno di Soc. Coop.va La Vigna, Coop. La Lucerna s.c.a, More Energy srl . Replica domenica 2 febbraio, ore 18.00. Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail [email protected]. Costo del biglietto intero 12 euro; ridotto (under 25 e over 65) 10 euro.

Una grossa crepa minaccia la sicurezza della casa in cui vivono i protagonisti di questa storia, ma solo uno di loro sembra preoccuparsene: è l’Uomo del piano di sotto che da mesi tenta di convincere la coppia di vicini a intraprendere i lavori di ristrutturazione. Il problema è che la crepa si trova proprio sotto il divano della Donna più grassa del mondo che pesa quattrocentosessanta chili e non può muoversi. L’unica possibilità per poter intraprendere i lavori sarebbe che il Marito la convincesse a dimagrire, ma la felicità che le procura il cibo è troppo grande perché la donna possa rinunciarvi. In un’epoca in cui sembra che la nostra società abbia raggiunto il suo massimo grado di benessere, questa commedia, attraverso una cifra grottesca e paradossale, ci induce a riflettere sulla capacità dell’uomo di immaginare un modo alternativo per raggiungere la felicità che non lo condanni all’autodistruzione.

«Abbiamo le case piene di oggetti, ma ne vogliamo sempre di nuovi. Siamo pieni di contatti, ma non ci soddisfano mai del tutto. Siamo affamati. Siamo afflitti da insaziabilità. L’insaziabilità allo stato puro. Questa fame insaziabile ci parla di una cosa molto reale, – spiega Angela Ruozzi – di una profonda vacuità al centro della nostra cultura, generata dalla distruzione di idee e tradizioni rimpiazzate da sistemi economici per cui l’uomo non deve credere più a nulla se non alla soddisfazione del proprio desiderio. Il desiderio è diventato il nostro ultimo idolo. La Donna più grassa del mondo ha intrapreso un percorso alla ricerca della massima felicità e del massimo godimento attraverso il cibo e la distruzione di tutti i cliché sociali, ma non raggiunge uno stato di felicità. Piuttosto condanna se stessa e gli altri all’autodistruzione e alla distruzione dell’ecosistema in cui tutti vivono. Questa Donna grassa, che pur essendo simbolo d’insaziabilità, rimane contemporaneamente metafora di fertilità, ci suggerisce che c’è qualcosa di cui noi esseri umani abbiamo bisogno per un nostro autentico benessere e che non cesseremo mai di desiderare: comunità, connessione, contatto con la natura, equilibrio, la sensazione di una missione più grande dei nostri immediati desideri parcellizzati».