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Piazza Plebiscito – Napoli e i napoletani hanno risposto in massa all’appello della famiglia di Alessandro Maria Montresor, il bimbo di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica – la linfoistiocitosi emofagocitica – che ha un urgente bisogno di un trapianto di modollo e rischia la vita se non trova un donatore entro cinque settimane. Alessandro è nato e vive a Londra, dove lavorano il papà Paolo Montresor, veneto, e la mamma, Cristiana Console, napoletana. E la città della mamma sta rispondendo all’appello lanciato su Facebook, ma anche dalle zie che vivono qui. Una riposta sorprendente: sono attese 5mila persone per l’iniziativa «Napoli Aiuta Alessandro». 

La coda di aspiranti donatori si è iniziata a formare già dalle ore 8.30, per fare il test del sangue che serve per verificare la compatibilità con il Dna di Alessandro, ben mezz’ora prima che lo stand per effettuare il tampone fosse aperto. Una fila che continua a crescere e che ora attraversa tutta la piazza. Un unico cordone di persone fatto di donne, uomini e di intere famiglie, procede da Palazzo Reale fino al colonnato della Basilica di San Francesco da Paola. A salutare i volontari dell’Admo ed i potenziali donatori si è recato poco fa anche il sindaco Luigi de Magistris

Nel primo evento gestito dall’Admo, associazione donatori midollo osseo, che si è svolto a Milano giovedì scorso erano presenti oltre 500 persone. A Napoli i gazebo si sono attrezzati per poter gestire la compilazione dei moduli e il prelievo di sangue di così tante persone. 

Iniziavano a scarseggiare i tamponi per il test e ciò aveva fatto temere di doverli interrompere. Così, aziende private napoletane del settore medico e farmaceutico hanno inviato circa 1500 tamponi salivari allo stand Admo allestito in piazza del Plebiscito. Le operazioni di ricerca di un donatore di midollo che possa salvare la vita al bimbo di un anno e mezzo dunque proseguono. 

La raccolta proseguirà domani a Caserta e lunedì 29 a Portici. Martedì 30 è in calendario un’ulteriore tappa, sempre a Napoli, all’Università Federico II.