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Napoli – “Lei è Noemi” a “4 anni è stata colpita in modo gravissimo da un proiettile vagante destinato ad altri in un agguato di camorra” avvenuto a “Napoli il 3 maggio 2019 mentre passeggiava mano a mano con i nonni in un pomeriggio qualunque fuori ad un bar“. Comincia così il racconto di mamma Tania che sui social ha pubblicato un video della piccola figlioletta che da oltre un anno e mezzo è costretta ad indossare un busto ortopedico per camminare in equilibrio. Noemi convive con una invalidità permanente ed è sottoposta a continui controlli medici e a nuovi interventi chirurgici.

La famiglia, in vista del processo d’Appello dopo la condanna in primo grado di Armando e Antonio Del Re (18 anni per il primo, 14 per il secondo), lancia un nuovo appello: “Questo video sarà consegnato al giudice in sede di Appello… Oggi un appello lo vogliamo fare noi da genitori a tutte le mamme, i papà, i nonni e le zie, allo Stato alla magistratura al giudice… Al posto di Noemi ci sarebbe potuto essere chiunque, chiediamo Giustizia, chiediamo la certezza della pena senza sconti a Noemi lo sconto non è stato concesso non rendiamo vani i sacrifici di una bambina che quel giorno voleva solo giocare spensierata come giusto che sia“.

Quel pomeriggio vengono sparati 17 colpi in una piazza gremita di persone – prosegue la madre – sembra un “far west “ un proiettile calibro 9 raggiunge proprio Noemi. In un corpicino così piccolo fa danni enormi: le trapassa colonna vertebrale e i due polmoni e resta proprio lì nel polmone sinistro, senza foro di uscita. Viene trasportata in fin di vita all’ospedale Santobono dove viene operata di urgenza con un intervento salva vita per estrarre la pallottola“.

I dottori fanno del loro meglio, l’intervento va a buon fine… ma tocca a lei reagire. Resta tra la vita e la morte… Lo fa, resiste si aggrappa alla vita come una leonessa e vince. Noemi è “sopravvissuta” ad una fine certa come tutte le vittime innocenti che la camorra lascia così a terra per “sbaglio”. Nonostante tutto Noemi oggi convive con un’invalidità permanente che non è riuscita più a recuperare, sottoposta a continui controlli medici per monitorare il suo stato di salute, sarà sottoposta a ulteriori interventi chirurgici durante la crescita per sopperire le lesioni che si sono determinate un infanzia segnata per sempre“.