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NAPOLI – Rosanna Laudanno: 24 anni, studentessa.
 
“Fresca di triennale in Scienze dell’organizzazione e dell’amministrazione alla Federico II, ora impegnata nella specialistica”.
 
Già con un passato da attivista e consigliera di Municipalità.
 
“Fui eletta a 19 anni, subito dopo la maturità al Vico”.
 
Seconda Municipalità.
 
“Nel mio quartiere, Materdei. Sono di via Salvator Rosa”.
 
Il cuore di Napoli.
 
“Cinque anni per tentare di migliorare la vivibilità di quella che è considerata una sorta di tangenziale interna: qualcosa abbiamo fatto”.
 
Tipo?
 
“Il comitato per il parco Viviani, un gruppo di cittadini che volontariamente se ne prende cura. Abbiamo già così pochi spazi verdi in città, è un peccato trascurare quelli che esistono. E col comitato anche gli atti vandalici sono calati”.
 
Laudanno Rosanna, capolista in occasione delle ultime elezioni comunali con “Bassolino per Napoli”.
 
“Anche”.
 
Voti 498: non eletta, torni al prossimo appello.
 
“Sognavamo di sfiorare il 20%, abbiamo preso l’8%: abbiamo avuto la metà dei voti che ci aspettavamo”.
 
Lei o Bassolino?
 
“Io sono orgogliosa del mio risultato. Ho avuto 498 voti senza l’aiuto di nessuno”.
 
Ma era la capolista.
 
“Nonostante fossi capolista è venuto meno il sostegno di chi aveva aderito a un progetto collettivo”.
 
E quindi: ognuno per sè, Toti Lange, l’ex vicesegretario provinciale del Pd, l’ultima medaglia mediatica sul petto di Bassolino per averlo “rubato” agli odiati dem, per tutti.
 
“Gli auguro buon lavoro da consigliere di opposizione eletto”.
 
Lange è vicino all’ex consigliere regionale del Pd Gianluca Daniele.
 
“Ha il suo gruppo di riferimento, di questo ne eravamo consapevoli. E all’ultima riunione non l’ho visto”.
 
Lei è stata presente, invece.
 
“Ho alzato la mano e letto un mio documento”.
 
Che non fa sconti.
 
“Dati alla mano, il 95% dei napoletani non ci ha scelto”.
 
Ancora Bassolino?!
 
“Non è bastato mettere come capolista il mio volto giovane per passare per nuovi”.
 
Parole amare.
 
“Sono delusa, sì. Mi sono resa conto che, quando mi hanno offerto di essere capolista, volevano fare marketing, non politica. Avere una visione nuova che si occupasse delle giovani generazioni, evidentemente, non ha mai veramente interessato nessuno”.
 
Ma per mesi Bassolino ha giurato di stare in campo con e per una nuova classe dirigente.
 
“A parole. Alla fine, il patto generazionale che si sventolava si è risolto in un cinico individualismo. Credo di poterlo dire: sono stata più uno strumento che un investimento per il progetto-Bassolino”.
 
E gliel’ha detto?
 
“Certo”.
 
Pubblicamente?
 
“Certo: in occasione della riunione sull’analisi del voto. C’è anche il video su Facebook”.
 
E lui cosa le ha risposto?
 
“Lui ha detto solo: Grazie Rosanna, passiamo al prossimo intervento“.
 
Una lezione di cui far tesoro.
 
“Ho pagato la mia età, la mia inesperienza. Chi fa politica dovrebbe avere l’energia di noi ventenni, ma anche il cinismo delle generazioni politiche passate”.
 
Eppure, dalla Cop26 ad andare giù, si fa sempre un gran parlare di giovani.
 
“La politica, per come ho tentato di viverla io, non è per tutti. Io vengo da una famiglia normale: papà è un autista, mamma una casalinga”.
 
E’ un mondo difficile.
 
“E’ un mondo chiuso, autoreferenziale. Che chiude le porte in faccia a una persona normale come me. La politica non si interessa dei giovani. Il 60% dei quali poi nemmeno va a votare. Ma, a quel punto, nessuno se ne può meravigliare”.
 
Eppure in questi giorni proprio di giovani si parla: come regolare la movida?
 
“Questa è una problematica che chiama in causa tutti: le famiglie, gli esercenti, le forze di polizia e gli altri enti deputati”.
 
Rosanna dove vede gli amici la sera?
 
“Centro storico, San Domenico. E dico che la movida violenta siamo prima noi giovani a pagarla”.
 
Emergenza.
 
“Alcol, in primis”.
 
Per una ragazza è ancora più difficile?
 
“Può esserlo se il luogo che frequenta ad un certo punto diventa terra di nessuno”.
 
Per l’assessora alle politiche giovanili Chiara Marciani si può pensare agli “angeli della movida” o ad alcol-test a sorpresa. Per dirla con Greta, è il solito bla-bla-bla?
 
“L’amministrazione Manfredi si è appena insediata, ha bisogno di un pò di tempo. Non starei già con i fucili puntati”.
 
Non è una giunta per giovani, ha ammesso lo stesso sindaco.
 
“Odio andare a parare sullo “scontro generazionale”. Ma è un fatto che siamo poco rappresentati”.
 
Lo scrittore Andrea Di Consoli sul Mattino rilancia l’idea di spalmare la movida in tutti i quartieri.
 
“Sarebbe anche una buona idea. Ma senza una metropolitana che funziona come raggiungiamo, ad esempio, il Centro direzionale?”
 
Di Consoli ha ripreso anche Benedetto Croce: “I giovani hanno un solo dovere: invecchiare rapidamente”.
 
“Vorrei che col sindaco Manfredi almeno lo facessimo bene”.
 
Non di sola movida si vive: winear.it riprendendo dei sondaggi su Instagram: “A fronte di un aumento del disinteresse per la scena politica tradizionale, si assiste alla crescita della partecipazione giovanile a livello non istituzionale”.
 
“E infatti io a quella tornerò a dedicarmi”.
 
Niente più Bassolino: il quartiere.
 
“Continuerò ad impegnarmi, anche senza ricoprire alcun ruolo istituzionale. Come mi ha insegnato papà Pasquale: la passione per la politica l’ho ereditata da lui”.
 
Niente più Municipalità con sede in piazza Dante.
 
“Sapesse quante persone avevano noi come punto di riferimento!”.
 
Le Muncipalità, però, vanno riformate.
 
“Sono d’accordo: attualmente contano veramente poco. Senza alcun vero decentramento non funzioneranno mai bene”.
 
E’ un tema anche quello degli stipendi di chi fa poltica nelle istituzioni.
 
“Parlo per le Municipalità: non può essere un ente a gettoni. 35,85 euro per un massimo di 14 sedute: così è inevitabile che le si svilisce”.
 
Ancora winear: “I giovani votano le idee, non i partiti”. Sono state raccolte, ad esempio, 700.000 firme per la legalizzazione della cannabis.
 
“Tra quelle c’è anche la mia”.
 
Mi scuserà la citazione semi-salviniana: scusi, lei fuma?
 
“Non importa quello che faccio io. Ma è importante sottrarre alla camorra le risorse provenienti dallo spaccio”.
 
Per l’eutanasia, invece, 1,2 milioni di firme. Di cui il 70% di persone tra i 18 e i 35 anni.
 
“Ho firmato anche per questo referendum. Ad oggi, mi pare l’unico strumento per dare una scossa al sistema”.
 
Se mi dice che partecipa anche ai Fridays for Future facciamo tombola.
 
“Tombola: l’ambiente è davvero una tematica che appassiona i ragazzini delle medie fino a noi universitari. Ed è bellissimo notare nelle manifestazioni come ci unisce”.
 
Per chi voterà alle prossime politiche?
 
“Questa è una bella domanda. I partiti trovano più comodo che quelli della mia età rimangano in panchina”.
 
Dice “partiti”, ma pensa a Bassolino: dica la verità.
 
“Io ho 24 anni e sono una persona libera”.
 
Quant’è bella giovinezza.
 
“In questi anni ho lavorato molto ed avuto un ottimo riscontro: continuerò a farlo con trasparenza, rincorrendo risultati concreti”.