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Al momento nelle indagini non risulta la presenza di alcun presunto complice, in particolare nella fase di occultamento del cadavere, di Alessandro Impagnatiello, il 30enne barman che il 27 maggio ha ucciso a coltellate la fidanzata incinta Giulia Tramontano e poi ha fatto ritrovare il corpo, confessando, nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno. Lo hanno chiarito fonti della Procura di Milano, che da ieri ripetono che il caso “è sostanzialmente chiuso” e che l’uomo avrebbe “fatto tutto da solo, come lui stesso ha detto”.

Intanto, è emerso che Impagnatiello potrebbe aver comprato il 30 maggio un carrello per trasportare oggetti, che è stato, poi, ritrovato nel condominio di Senago e che è risultato positivo al luminol, ossia presentava tracce ematiche. Il 30enne potrebbe averlo usato per spostare il corpo e poi, stando alla testimonianza di un vicino che lo ho fatto ritrovare, quel carrello è stato lasciato in un’area comune della palazzina. Un negoziante, inoltre, ha raccontato ai carabinieri che un uomo giovane lo aveva acquistato il 30 maggio. Non è riuscito a ricordare con esattezza se quell’uomo fosse proprio Impagnatiello. Inoltre, la Procura oggi ha disposto il sequestro, per acquisirlo agli atti, di un video realizzato da un cronista di Telelombardia. Video che mostra il barman che nel pomeriggio di martedì 30 maggio, tre giorni dopo il delitto, ripulisce le tracce di sangue sulla rampa di scale che conduce al box della palazzina.