- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caivano (Na) –  Oltre un milione di euro di canoni non riscossi e circa 500mila di euro di danni all’immagine. Questa è la richiesta firmata dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Ferruccio Capalbo, sul parco Verde di Caivano. Invito a dedurre per Antonio Falco, ex sindaco, dal 16 giugno del 2015 al 18 settembre del 2017; Simeone Monopoli, ex sindaco dal 16 giugno 2015 al 18 settembre del 2017, Stefano Lizzi, responsabile del settore manutenzione e ambiente del Comune, Raffaele Ciliento, responsabile del settore urbanistica, Raffaele Esposito, ex responsabile del settore manutenzione fino al maggio del 2015, Giovanni Zampella, con la stessa carica fino al 2015, Gennaro Sirico, responsabile del settore ragioneria e finanze e Vittorio Ferrante, ex segretario comunale.

Alla base il lavoro investigativo della compagnia di Caivano: “Un agglomerato urbano storicamente utilizzato dalla politica come serbatoio elettorale, ha dato origine all’ascesa di figure criminali che con una violenza indiscriminata si sono imposte negli anni ai gruppi malavitosi, subentrando ad essi e manifestando una capacità di condizionare le scelte amministrative del comune”. Per la procura contabile complice di tale colonizzazione criminale “è la ‘mala gestio’ dell’Ente” «che ha favorito indirettamente una recrudescenza dei fenomeni delittuosi».

Sebbene, anche le diverse amministrazioni politiche fosse state messe a conoscenza delle condizioni di illegalità, «non adottavano alcun provvedimento, eccezion fatta del solo e unico caso relativo all’occupazione abusiva della famiglia Salvati-Fucito», ovvero la sorella del boss Pasquale Fucito “’o marziano”.