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Dove vanno gli introiti della tassa di soggiorno a Napoli? Lo chiede al Comune l’associazione Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli, con una richiesta di accesso agli atti, inoltrata stamane. Si parla di risorse risorse importanti, per la città in pieno boom turistico. Tanto per cominciare l’associazione chiede l’incasso effettivo, di certo milionario, per le annate dal 2021 al 2023. Quindi intende conoscerne l’impiego. Cioè, l’elenco analitico “di tutte le spese effettuate e/o finanziate con i proventi” della tassa.

La richiesta come sopra – scrive il presidente Giovanni Nataleè effettuata a nome di ‘Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli’, associazione civica portatrice di interessi diffusi, richiesta finalizzata alla analisi dei flussi turistici e dei relativi interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali ed ambientali locali, dei relativi servizi pubblici locali e degli interventi in materia di turismo“. L’obiettivo, in termini di trasparenza, è approfondire il tema della congruità dell’utilizzo del gettito. Una valutazione civica, auspicando un miglioramento dei servizi. Per i turisti, ma non solo.

Sulla tassa di soggiorno, nell’ultimo consiglio comunale, si è peraltro registrato uno scontro. I consiglieri di Forza Italia hanno attaccato l’amministrazione per una delibera di variazione del bilancio, approvata giorni prima in consiglio. Gli esponenti del centrodestra chiedevano spiegazioni su 342.000 euro in “consulenze specialistiche”, provenienti dall’imposta.