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Sono state rinviate a giudizio le sei persone coinvolte nell’inchiesta sulla gestione del bar Libeccio, sul lungomare di Pegli. Il pubblico ministero della Dda di Genova Federico Manotti aveva in un primo momento contestato l’aggravante di aver voluto agevolare la camorra. A fine ottobre era finito in carcere Angelo Russo, mentre erano stati disposti i domiciliari per Mario Russo, Francesco Cinquegranella e Antonio Novelletti. L’obbligo di firma era stato disposto per il prestanome Liberato Soriente e Antonietta Russo.
Secondo la guardia di finanza, la squadra mobile e il Sisco, il bar Libeccio nonostante risultasse di proprietà di Soriente veniva gestito dal carcere da Angelo Russo. Russo era stato arrestato a Genova nel 2019 nel corso di un’operazione antidroga condotta dalla Procura di Napoli perché parte di una rete di narcotrafficanti con base nel capoluogo campano. Il detenuto avrebbe usato soldi di dubbia provenienza per gestire il locale provvedendo anche alla ristrutturazione dopo un incendio doloso nel 2016.