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Napoli – Vertice ad altissima tensione. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini arriva a Napoli per prendere parte al Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura e i centro sociali si preparano all’“accoglienza”. Gli esponenti della variegata galassia antagonista partenopea si sono infatti dati appuntamento per un’assemblea domani alle 10,30 a Largo Berlinguer, nella centralissima via Toledo, per protestare contro la visita del numero uno del Viminale.

«Qualche ora fa – spiegano in una nota gli esponenti dei movimenti partenopei – abbiamo appreso dell’arrivo di Matteo Salvini domani a Napoli per un incontro in Prefettura sulla sicurezza. Arriva con un blitz, nella città in cui la Lega il 4 Marzo ha preso il risultato più basso d’Italia e soprattutto nella città che l’ultima volta lo ha accolto con un’imponente manifestazione popolare che semplicemente sottolineava la pericolosità dei contenuti razzisti e reazionari quotidianamente propagandati dal segretario leghista. Questo arrivo improvviso, costruito in silenzio dai lacche’ della Lega per mesi – sottolineano – serve evidentemente a impedire la costruzione di una risposta della città da sempre ribelle alla Lega Nord. Una scelta da vigliacchi – concludono – che non ci impedirà di far sentire la nostra voce domani in piazza. Ci vediamo alla metro di Toledo alle 10,30 per una assemblea-presidio della Napoli che rifiuta le politiche xenofobe e reazionarie del governo del Nord e della guerra ai poveri». Al momento non è dato sapere se la manifestazione si limiterà a un normale sit-in o proverà a prendere la forma di un corteo. Certo, l’avvicinamento a piazza del Plebiscito sarà pressoché impossibile. A meno di non volersi imbattere in scontri con le forze dell’ordine. La partecipazione si preannuncia però ampia, con migliaia di attivisti e simpatizzati dei centri sociali. Presenti anche diversi esponenti istituzionali, come il presidente della Municipalità 3 Ivo Poggiani, che sul proprio profilo facebook annuncia: «Riteniamo opportuno ricordare a Salvini quello che pensano i napoletani di lui e che non è il benvenuto nella nostra città. E non lo sarà mai».