- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
NAPOLI – Ahi che ci si scotta! E allora, a una settimana esatta dal draghicidio, Gaetano Manfredi preferisce fingersi morto. O, se proprio deve, vestire i panni dell’ultimo giapponese.
 
Lui che è stato incaricato dal segretario nazionale del Pd Enrico Letta, nelle ore più calde dello strappo del Movimento 5 Stelle, di fare da pontiere tra l’ala governativa e Giuseppe Conte, preferisce ancora adesso, quando il numero uno dei dem dice che “il no ai grillini è irreversibile” e quando il leader dei 5 Stelle annuncia di intraprendere la terza via del “campo migliore” rinunciando all’alleanza con i dem, credere che tutto possa ricomporsi. Che il ‘campo largo’ non è un capitolo definitivamente chiuso.
 
Il tutto, nelle ore in cui rimbalza di WhatsApp in WhatsApp l’ultimo sondaggio Emg che dà il Partito Democratico primo al 24,5% con Fratelli d’Italia staccata di 2 punti, la Lega al 12,5% e i pentastellati al 10,5%, in ripresa di mezzo punto.
 
Manfredi, a margine di una conferenza stampa con il Demanio, alla domanda: vuole mandare un messaggio a Letta? risponde così: “Io credo che quando si vogliono vincere le elezioni, bisogna stare assieme. Ovviamente attorno a un programma chiaro e condiviso, come abbiamo fatto qui a Napoli (dove i 5 Stelle sono in giunta, ndr). Bisogna aggregare attorno a una proposta politica quante più forze possibili. Divisi non si va lontano”.
 
Allora non è d’accordo con la linea politica tracciata da Letta di tenere fuori i 5 Stelle?
 
“In politica non si può mai dire. In questa occasione è stata fatta questa scelta di andare separati. Ma un dialogo bisogna sempre averlo”.