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Napoli – “Treni strapieni. Locali chiusi: Vergogna” questo il messaggio che recitano alcuni striscioni apparsi questa notte in tre luoghi simbolo dello scempio fatto sulla pubblica mobilità campana.

Da Porta Nolana, dove solo pochi giorni fa è stato strappato uno striscione che denunciava il triste epilogo della storica prima ferrovia italiana, passando per la porta della città di piazza Garibaldi fino all’esterno del Palazzo del Consiglio Regionale della Campania.

A innescare la protesta sono i responsabili del Comitato Utenti Circumvesuviana che da tempo denunciano le ambiguità tra il contenimento del contagio e gli assembramenti, quotidiani, registrati all’interno del mezzo di trasporto vesuviano, in gestione proprio alla Regione.

Nelle polemiche non possono non rientrare i nuovi provvedimenti e le misure restrittive imposte agli esercizi commerciali da parte del Governatore, Vincenzo De Luca. Provvedimenti che, a fronte degli assembramenti di tutti i giorni registrati sui trasporti pubblici, sembrano difatti solo un azione per spostare l’attenzione dal disastro quotidiano fatto sulla pubblica mobilità di Napoli e della Campania.

L’imposizione – spiegano dal comitato – di far chiudere le attività commerciali ad orari prestabiliti, soprattutto nel weekend, sta contribuendo a distruggere quella parte della piccola imprenditoria locale che è sopravvissuta alle serrate dei mesi scorsi, ma volendola comunque giustificare come una norma atta a contenere i contagi non spiega comunque come si concili con gli assembramenti spaventosi che si creano a bordo dei treni e dei pullman”.

Al momento, infatti, il Governatore campano, seppur diventato virale in tutta Italia come grande antagonista del Covid, sulla questione assembramenti all’interno dei mezzi di trasporto non si è ancora mai pronunciato.
Stessa scelta attuata anche dal presidente di Eav, Umberto De Gregorio che per “giustificare l’ingiustificabile” aveva tuonato con un secco “però accade anche a Milano e in altre città”.

Una pezza a colori di cui gli utenti non sanno però cosa farsene. E continuano così a viaggiare quotidianamente su treni vecchi di vent’anni con tutte le sciagure del caso a cui oggi si è aggiunto anche il Covid.

Il Covid – spiegano gli utenti della Circum ormai esasperati – secondo questi geni, può essere contratto tra una decina di ragazzi che si trova fuori un bar ma non nei pienoni delle 7 di mattina nei vagoni, dove la gente si stringe al massimo per centrare. Nessuno ci prova alcun divertimento, è così da anni, e capiamo che certi politici non possano capire cosa significhi fare di tutto per non arrivare tardi a lavoro. C’è urgente bisogno di personale che controlli gli ingressi nei mezzi, che esegua un controllo serio per allontanare chi a bordo non indossa le #mascherine, e più di ogni altra cosa, servono più corse giornaliere”.

Ora così gli utenti lanciano la sfida: è arrivato il tempo che “De Luca e la sua giunta mostrino ora i muscoli, metta in guardia l’Eav come ha fatto con i sindaci, facciano vedere che la prevenzione del contagio è una causa importante e non solo un motivo per fare propaganda”.