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Napoli –  “Benvenuto sei su scherzi a parte” la vittima della “barzelletta” è la Repubblica italiana. La stessa Repubblica “fondata sul lavoro” oggi è presa letteralmente in giro dalla Whirlpool. Dopo le tante promesse del Governo, prima con il ministro Luigi Di Maio, poi con il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, oggi neanche il Premier Conte ha saputo legittimare la “sovranità del Paese”.

Scoppia la rabbia tra gli operai che in questo momento sono usciti dallo stabilimento di via Argine e percorrono in corteo le strade di Napoli est. Sui loro passi ci sono oltre 18 mesi di promesse e bugie. A capo del presidio, spontaneo, una maglia che spiega al meglio la storia della vertenza Whirlpool Napoli: “Benvenuti su scherzi a parte”.

“C’è bisogno di più responsabilità – spiega Antonio Accurso, segretario Uilm Campania – dopo tante parole di sostegno il Governo deve fare qualcosa di concreto. Altrimenti non sarà più gestibile niente. Noi siamo per le legalità ma non possiamo più soccombere alla volontà della multinazionale”.

“Il 31 non è la fine è l’inizio della nostra battaglia. Vogliamo risposte concrete, siamo stanchi delle parole”. Spiega Italia Orofino operaia dello stabilimento di via Argine.