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Napoli chiama Riace, Palazzo San Giacomo lancia la gara di solidarietà nei confronti del primo cittadino calabrese attualmente sotto indagine. «Caro Mimmo, lo so che non lascerai la tua e nostra amata Calabria, ma se vuoi ti ospitiamo con amore a Napoli. Il divieto di dimora nella tua Riace è peggio degli arresti domiciliari. Ma non potranno mai arrestare la rivoluzione. Riace vivrà con Lucano sindaco!», così su Twitter il sindaco Luigi de Magistris.

L’ex pm già nei giorni scorsi aveva rivolto parole di profonda stima nei confronti del collega. In quell’occasione de Magistris non aveva tra l’altro risparmiato bordate ad alzo zero nei confronti del Governo e del ministro dell’Interno Matteo Salvini, indicati come i responsabili di un infausto assist alla criminalità organizzata. Da qui il nuovo invito di de Magistris a Domenico Lucano, sotto inchiesta per la presunta gestione opaca dei fondi destinati all’accoglienza e all’integrazione dei richiedenti asilo politico: «Caro Mimmo, lo so che non lascerai la tua e nostra amata Calabria, ma se vuoi ti ospitiamo con amore a Napoli. Il divieto di dimora nella tua Riace è peggio degli arresti domiciliari. Ma non potranno mai arrestare la rivoluzione. Riace vivrà con Lucano sindaco». Il sindaco di Napoli nel suo post non precisa però con quali modalità, costi e tempistiche questa ospitalità potrebbe prendere forma. Intanto si piazza sulla stessa lunghezza d’onda anche il pensiero di un altro primo cittadino di area “arancione”, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che sempre stamattina ha deciso di tendere la mano a Lucano: «La revoca dei domiciliari restituisce la libertà a Mimmo Lucano ma non ferma la battaglia legale e civile perché possa continuare e possa rafforzarsi l’esperienza di Riace e la cultura di accoglienza e convivenza diffusa che essa rappresenta. Ho già espresso a Mimmo Lucano, come hanno fatto i sindaci di tante città fra cui Parigi, la mia solidarietà e la volontà di dare vita ad iniziative coerenti con il coinvolgimento di comuni di tutta Europa. Gli ho anche rivolto l’invito a venire a Palermo, già nei prossimi giorni e in occasione del Festival delle letterature migranti, per condividere la sua storia ed esperienza e costruire insieme un percorso che trova nelle comunità ed amministrazioni locali la sua forza».