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Napoli – Riunione congiunta delle commissioni Ambiente e Politiche Urbane all’indomani dell’approvazione, da parte della conferenza dei servizi, lo scorso 14 giugno, del Piano di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana dell’area di Bagnoli. Hanno partecipato gli assessori all’Ambiente Del Giudice e alle Politiche urbane Piscopo e il commissario straordinario per Bagnoli Francesco Floro Flores.

Dobbiamo guardare a domani, ha detto il commissario straordinario per Bagnoli, Floro Flores: con l’approvazione in conferenza dei servizi del PRARU, che era indispensabile per la redazione da parte di Invitalia della Valutazione Ambientale, siamo in condizione, finalmente, di avviare concretamente il piano per Bagnoli. I finanziamenti sono anche tutti definiti, ai 320 milioni del decreto CIPE, si aggiungono le altre risorse, comunali, regionali e dello stesso commissariamento: in totale, sono disponibili 470 milioni. Sulla base del lavoro fatto finora, i prossimi passi sono: l’avvio della gara per la bonifica dei suoli Eternit, entro la fine dell’anno inizieranno i lavori ed è attiva l’interlocuzione di merito con l’Autorità anticorruzione; la richiesta di dissequestro dei suoli; va chiuso, con coraggio, il contenzioso con la Cementir: abbiamo coinvolto l’Avvocatura di Stato sul tema, e coinvolgeremo anche la Corte dei Conti per una valutazione dell’accordo che ci permetterà di liberare i suoli da bonificare; sarà un concorso di idee internazionale a ridisegnare l’area sulla base del PRARU, e la Soprintendenza è stata coinvolta e invitata, prima del concorso di idee, ad esprimere le sue osservazioni.

Questo il quadro di insieme delineato dal commissario Floro Flores nel corso di una riunione che ha visto la richiesta, formulata in apertura dal consigliere Lebro (La Città), di chiarire quale sarà il destino degli abitanti del borgo di Coroglio, in particolare dei piccoli proprietari, spaventati dalla prospettiva di dover accendere un nuovo mutuo, una volta completato il risanamento dell’area. Su questo aspetto, il commissario Floro Flores e l’ingegner Collinvitti di Invitalia hanno chiarito che per i proprietari residenti, dopo il trasferimento, senza oneri, in appartamenti provvisori, si aprirà la possibilità di tornare nelle loro case utilizzando l’indennizzo per l’esproprio al quale potrebbe aggiungersi un esborso minimo, che non è possibile quantificare ora perché dipendente dalle condizioni di partenza delle abitazioni, molto diversificate tra di loro. Anche i proprietari non residenti avranno la possibilità di acquisire gli alloggi ristrutturati, mentre gli inquilini potranno tornare nelle abitazioni con contratti di affitto a canone calmierato. Anche l’assessore Piscopo ha rassicurato sul borgo di Coroglio: l’orientamento di fondo del Piano è che il Borgo resti dov’è, riqualificato; nessun allarmismo è giustificato, gli espropri non possono avvenire prima che sia stabilito il “vincolo preordinato”: il lavoro andrà avanti, come fatto finora, coinvolgendo i cittadini.

Il dibattito odierno delle commissioni ha avuto il merito, così ha detto il presidente della commissione Ambiente Gaudini, di chiarire, alla luce del percorso che nel frattempo, con l’approvazione del PRARU, si è delineato con nettezza, alcuni degli aspetti che, finora, erano rimasti incerti; bisogna ora guardare avanti, iniziare subito le bonifiche e il risanamento di Bagnoli. Sono per fortuna ancora accesi i fari su Bagnoli, ha aggiunto la presidente della commissione Politiche urbane Eleonora de Majo, e l’appello è a fare presto, anche considerando che c’è un rischio, connesso allo strumento commissariale, forse più grave di quello di espropriare le istituzioni locali, ed è quello dell’inevitabile dipendenza dall’avvicendamento politico dei governi, una instabilità che può avere effetti drammatici sull’operatività. In altri interventi dei consiglieri, sono state espresse preoccupazioni, come quella del consigliere Moretto (Prima Napoli) sulla salvaguardia delle opere già realizzate: è importante non tornare all’ “anno zero” su Bagnoli, dopo tanti anni e tante promesse disattese; anche il consigliere Brambilla (Mov. 5 Stelle) si è detto preoccupato, innanzitutto, perché ancora non sono chiari l’entità della bonifica già fatta né i costi di quella a farsi, e poi per la necessità che, in un territorio così difficile, non si tenga in debito conto che debbono essere più che stringenti i controlli sulle gare, senza contare che alla Cementir e a chi è stato responsabile dell’inquinamento non debbono essere fatti sconti né regali.

L’assessore Del Giudice ha voluto ricordare che un importante lavoro è stato fatto nei tavoli preparatori: i sondaggi sui suoli, le analisi anche dei sedimenti a mare, hanno dato ora un quadro preciso dello stato di Bagnoli: alla fine della bonifica, sarà garantito un terreno riutilizzabile e anche l’acqua depurata dagli impianti, ieri in Consiglio passati alla gestione di ABC, potrà essere utilizzata per il grande Parco.

E’ stato un lungo lavoro di relazioni interistituzionali quello che è stato compiuto, ha detto l’assessore Piscopo; il piano approvato già contiene tutte le indicazioni di fondo e i modi di attuazione del progetto, sia dal punto di vista urbanistico che architettonico; siamo su una linea di continuità e congruità sia con le linee approvate dal Consiglio nel 2015 che con il piano approvato dal tavolo interistituzionale del 2017 sul quale pure la Regione aveva concordato. Bagnoli è più che mai questione nazionale, ha concluso l’assessore Piscopo: tutte le amministrazioni statali presenti, oltre che il Comune e la Città metropolitana, con l’unico parere discordante della direzione regionale, hanno condiviso il piano che è all’avanguardia perché risana Bagnoli liberando la costa, ricostruendo Città della Scienza in modo da conservare il valore paesaggistico marino, salvaguarda gli abitanti e mantiene il grande parco urbano.