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Ciaone Giggino. Mentre il sindaco di Napoli sui social e con un video sul sito del Comune insiste che quella delle suppletive è la sua vittoria e sul campo largo da replicare alle regionali con un nome che unisce e non divide (quindi non Vincenzo De Luca), il Pd dalla sede di via Santa Brigida lo mette fuori gioco. “Ribadiamo che il nostro rapporto con l’amministrazione comunale non cambia. Noi  rispetto a Luigi de Magistris siamo all’opposizione” esordisce il segretario Pd Napoli, Marco Sarracino.

IL PD SCARICA IL SINDACO – “Il sindaco con deMa ha contribuito in queste suppletive a dare il suo apporto in un quartiere” rincara il presidente Pd, Paolo Mancuso riferendosi a Vomero-Arenella. Apporto ridimensionato dai democrat: “Sono i quartieri dove il Pd ha eletto Franco Roberto e Paolo Siani”. “Detto questo parliamo di alcune zone di una città, la forza che de Magistris può avere in Campania è tutta da verificare…”, continua Mancuso, con tono sarcastico. Ma come si fa ad essere così certi che i voti siano merito del Pd e non del sindaco? “Abbiamo organizzato ben cinquanta iniziative di partito e poi anche dalla campagna elettorale fatta: abbiamo contezza che è così”. Come prova  tirano in ballo il dato della sesta municipalità, quello che secondo il Pd è stato fondamentale. Ponticelli-Barra-San Giovanni a Teduccio, fortini elettorali anche dei consiglieri democrat Antonio Borriello e Salvatore Madonna. Qui alle ultime Politiche il Pd aveva registrato “un tracollo netto”. Un risultato pessimo che alle suppletive è stato ribaltato. “Il dato significativo è questo. E  lì de Magistris sicuro non c’entra” sottolineano Mancuso e Sarracino.  Insomma il messaggio è chiaro, chiarissimo. All’indomani dell’elezione di Ruotolo il Pd scarica il sindaco che invano tenta ancora un dialogo con una coalizione di centrosinistra.  

IL M5S DE LUCA E ROMA – “Siamo noi l’architrave della coalizione di centrosinistra” le parole di Sarracino che continua a corteggiare il M5s. “Il dato alle suppletive di Napoli ci dice che la coalizione di centrosinistra allargata al Movimento 5 stelle ottiene il 70%”. Puntando ad un’alleanza programmatica: diseguaglianze sociali, green deal e piano per il Sud del Governo. “Partiamo da De Luca e siamo disponibili ad aprire un tavolo di confronto con il M5S, aspettiamo che loro facciano altrettanto”. Movimento che nel frattempo ha candidato Sergio Costa e che non ne vuole sapere del Governatore bis alla Regione Campania. “Il nostro candidato resta De Luca come deciso anche in direzione regionale Pd” conferma su questo Sarracino all’indomani del risultato di Ruotolo. “A meno che non intervenga  un segretario nazionale  di partito (Nicola Zingaretti, ndr) – continua Mancusoche per motivi gravissimi decida che non debba più essere lui”. Insomma a meno che Roma non se ne prenda la responsabilità. “Qui si tratta di andare uniti perché, come ci hanno dimostrato anche queste elezioni – conclude – il rischio del centrodestra esiste. Chi va contro di noi per una questione di nomi va contro il Mezzogiorno”.

AFFLUENZA, LA VITTORIA-SCONFITTA – Snocciolano i dati in conferenza stampa il duo Sarracino-Mancuso per quella che non può essere definita una vittoria. A votare ci va appena il 9,52% dei cittadini. I dirigenti del Pd napoletano cercano in un primo momento di minimizzare tra Coronavirus, Carnevale e ricordando il dato di Cagliari. Poi di esaltare il risultato, ritornando indietro fino alla Dc per dire che una percentuale così – quella del 48% che ha decretato Ruotolo vincitore – non si vedeva da tempo. Po il record. “Per la prima volta il Pd qui vince delle Politiche” sbandiera Sarracino.  Suvvia, il dato dell’astensionismo è davvero allarmante. “Più che un astensionismo è stata un’assenza.  Mettiamoci anche che molti non erano informati, che non c’era il simbolo del partito e l’intolleranza di una parte verso de Magistris replica Mancuso. “Siamo soddisfatti – commenta il segretario del Pd Napoli annunciando la conferenza programmatica del Pd Napoli ad aprile -, ma di certo una riflessione approfondita sulla bassa affluenza e sulla capacità del partito di connettersi con la città va fatta”. Sì, molto approfondita.