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La Regione Campania attacca il Comune di Napoli, il rappresentante di Palazzo Santa Lucia nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro di San Carlo, Riccardo Realfonzo, vota contro il bilancio di previsione per il 2023, e Forza Italia che fa? Incredibile ma vero, si schiera a difesa del Comune, facendo da stampella al sindaco Gaetano Manfredi. Facciamo un passo indietro: l’altro ieri sera si riunisce il Consiglio di indirizzo della Fondazione, alla riunione il presidente della Fondazione e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il sovrintendente Stéphane Lissner, i consiglieri Marilù Faraone Mennella, Alessandro Barbano, Riccardo Realfonzo, Mariano Bruno e il collegio dei revisori dei Conti composto da Carlo Greco, Michela Guarino e Roberto Cappabianca.
 
Il bilancio viene approvato ma Realfonzo, vota contro e mette a verbale le sue ragioni: “Il documento a verbale”, si legge in un comunicato, “evidenzia inefficienti utilizzi delle risorse, irregolarità di natura contabile, appostamenti non giustificati di risorse, possibili violazioni delle norme. In particolare, sono state eccepiti: previsioni in bilancio di ingenti extra costi collegati ai contratti della dirigenza apicale; utilizzo del criterio del finanziamento storico per la determinazione delle entrate indicate in bilancio, in difformità ai principi in materia e pure in presenza della conclamata assenza di alcune risorse; previsioni in aumento delle entrate da bigliettazione e abbonamenti a fronte della chiusura del Teatro, causa lavori, nei primi tre mesi del 2023; previsione”, prosegue la nota, “di un piano di assunzioni di personale di dubbia compatibilità con la normativa in materia e discutibile sostenibilità economico-finanziaria; previsione di significativi decrementi di alcuni costi non comprovati da istruttoria; sottostima del fondo accantonamento rischi; Incoerenza tra somme dichiarate a credito della Fondazione e somme verificate a debito di enti terzi”.
 
Realfonzo, ricordiamolo, è tra i più noti economisti italiani,  Presidente del fondo pensione dei metalmeccanici Cometa e direttore di “economiaepolitica.it”. E’ stato nominato componente del Consiglio di indirizzo della Fondazione San Carlo lo scorso dicembre dal presidente della Regione. Vincenzo De Luca. E’ evidente che siamo di fronte a un durissimo scontro tra De Luca e Manfredi. Curiosamente, a soccorrere il sindaco arriva il gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Napoli, che questa mattina diffonde un comunicato sulla vicenda: “Il teatro S. Carlo”, scrivono i consiglieri berlusconiani, “sembra essere diventato un teatrino per uno scontro politico tra Istituzioni che sembrano dimenticarsi dell’obiettivo comune che dovrebbero condividere, ossia di sostenerlo per contribuire alla sua crescita. Leggiamo sulla stampa l’ennesimo articolo di una querelle che sembra infinita. Questa volta apprendiamo che il rappresentante della Regione Campania, il prof. Riccardo Realfonzo, ha espresso dure critiche sui documenti contabili che sono diventati un avvilente oggetto e pretesto di tenzone tra contendenti che dovrebbero collaborare invece che litigare.
 
Riteniamo che le critiche che sono state evidenziate dal Prof. Realfonzo non siano altro che un esempio delle pretestuose munizioni che si stanno scambiando le parti nella tenzone istituzionale che potrebbe provocare un preoccupante rallentamento della crescita culturale di Napoli. Chi lo sferrerà e quale sarà il prossimo colpo? E’ uno spettacolo questo”, aggiungono i consiglieri comunali di Forza Italia, “a cui non vorremo mai assistere. La città di Napoli vuole un Teatro S. Carlo che sia polo ed attrattore di cultura, non può e non deve diventare, invece, un teatrino utilizzato per lo scontro della dialettica politica tra le Istituzioni!”. Al di là degli aspetti grammaticali della nota dei forzisti, in molti hanno notato che gli esponenti in consiglio comunale del partito di Silvio Berlusconi non abbiano voluto approfondire nel merito le ragioni di Realfonzo, ma lo abbiano pubblicamente bacchettato. Un “aiutino” a Manfredi assolutamente inaspettato.