- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Niente più trasporti pubblici su gomma per l’area di San Martino: crescono le proteste. Dopo la contestazione di Assoutenti, scende in campo il Comitato San Martino, inviando alcune lettere al Comune e all’Anm.

“La recente soppressione della linea autobus V1 che collega San Martino con il resto del Vomero e dell’Arenella – afferma una nota del comitato civico – ha dato origine a vibranti proteste da parte di numerosi residenti. A questi si aggiungono le migliaia di turisti che, in questo modo, hanno maggiori difficoltà a raggiungere la zona. Abbiamo indirizzato una Pec di protesta all’assessore alla mobilità Cosenza, al turismo Armato e all’Anm”.

Nelle missive, il presidente Franco Di Mauro sottolinea: “Il disagio subìto dai cittadini è enorme. Occorre ricordare che l’età media dei residenti è particolarmente elevata trattandosi di quartiere residenziale”. Inoltre, “ancora più evidenti le difficoltà per le migliaia di turisti che, fortunatamente, invadono ogni giorno la zona e vagano smarriti grazie anche all’insufficiente segnaletica e cartellonistica”.

L’organismo precisa di aver “già evidenziato all’Amministrazione Comunale le diverse problematiche inerenti la zona, in occasione di una riunione on line con l’assessore Lieto, l’assessore Armato, l’assessore regionale Casucci e la direttrice regionale dei Musei Marta Ragozzino (pulizia, transennamenti, barbacani lungo il muro di cinta, assenza servizi igienici, cannocchiali sul belvedere, cartellone con pianta della città sul belvedere con indicazione dei palazzi più significativi ,ecc.)”.

Tuttavia, “la soppressione della linea V1, peggiorando la mobilità nella zona, alimenta il sospetto di un progressivo disinteresse per uno dei luoghi, dal punto di vista panoramico, più belli al mondo oltre che di assoluta e primaria rilevanza artistica e culturale”. La scontata richiesta del comitato è di “immediato ripristino della linea V1”. Tra i cittadini è forte il malumore per la vicenda. “La dimensione del borgo di San Martino, tranquillo, con residui spazi verdi ancora esistenti – spiegano Lydia Mastrantuoni e Vittorio Bongiornoha attratto nel tempo le mire di affaristi e speculatori già poco prime del terremoto. Abbiamo assistito, lottando e resistendo, contro la realizzazione di silos per parcheggio auto in Via Morghen, progetti di bretelle stradali che collegassero il Piazzale di San Martino con Viale Raffaello, chiusure epocali della funicolare di Montesanto, progetti di box privati in aree verdi, oltre altri innumerevoli tentativi di trasformare il territorio. Nessun abitante di San Martino assisterà inerme al degrado di quest’isola ancora ‘a dimensione umana’. Noi non siamo un territorio ‘a scorrimento veloce'”.

Donatella Gambardella parla di “disagio grave, peggiorato dal fatto che numerosi anziani, penalizzati dalla frequente interruzione delle scale mobili, rischiano di rimanere isolati o comunque costretti a faticose salite”. Susy Girasole si dice “fortemente danneggiata senza la V1. La uso con molta frequenza e le mie cagionevoli condizioni di salute non avranno di certo giovamento se dovrò salire a piedi a San Martino”. Patrizia De Angelis denuncia: “Io stessa ho assistito alle richieste d’informazione da parte dei turisti sui mezzi disponibili per San Martino e allo stupore nel sapere che non ce ne sono”. E al momento, non ci sono neppure risposte ufficiali alle lamentele.