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In Italia sono 1 milione e 292mila i bambini e gli adolescenti che vivono in povertà assoluta, in Campania il 32,3% vive in condizioni di povertà relativa. Sono solo alcuni dei dati contenuti nella nona edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio “Le periferie dei bambini” di Save the Children. Un viaggio attraverso le periferie delle grandi città e del Paese effettuato in collaborazione con il MIUR e l’ISTAT.

A influenzare il futuro dei più giovani non sono soltanto le condizioni economiche della famiglia, ma anche l’ambiente in cui vivono.  Il dato più allarmante che emerge dal lavoro di Save the Children riguarda proprio le differenze all’interno della stessa città. A Napoli, i 15-25enni senza diploma di scuola secondaria di primo grado sono il 2% al Vomero e quasi il 20% a Scampia. Differenze sostanziali tra una zona e l’altra riguardano anche i Neet, ovvero i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano più, sono senza lavoro e non sono inseriti in alcun circuito di formazione: Anche in questo caso le differenze tra aree della città sono significative e vanno dai numeri più bassi di Vomero e Arenella (rispettivamente 9,1% e 10,1%) a zone dove la concentrazione è più alta come Ponticelli, Scampia o San Giovanni a Teduccio in cui quasi un ragazzo su tre vive questa condizione (31,4%, 31,1% e 30,6%). 

Allargando lo sguardo alle altre risorse educative essenziali per lo sviluppo dei bambini, scopriamo, ad esempio, che i minori che non hanno l’opportunità di navigare su Internet nel Mezzogiorno si concentrano nei capoluoghi delle grandi aree metropolitane (36,6%), e vivono spesso nelle famiglie con maggiori difficoltà economiche (38,8%), così come, nelle stesse zone, i bambini e adolescenti che non svolgono attività ricreative e culturali raggiungono il 77,1%. Chi ha oggi meno di 17 anni ha una probabilità di diventare povero cinque volte più alta rispetto ai propri nonni.

Un indicatore che evidenzia la probabilità di diventare poveri è quello dell’abbandono scolastico. Secondo la ricerca la Campania primeggia nelle scuole secondarie di I e II grado con un tasso di abbandono rispettivamente del 1,5% e 5,2% su una media nazionale dell’1,36% e del 4,29%. E’ proprio la nostra Regione a far alzare la media nazionale di mezzo punto percentuale rispetto allo scorso anno.

Infine, altro dato interessante pubblicato da Save the Children riguarda l’utilizzo di internet nella fascia d’età 11-17 anni dove il 97% dei ragazzi possiede uno smartphone, l’84% una console, il 93% un pc in famiglia e il 76% un tablet. L’eta media del primo smartphone è scesa a 11 anni e mezzo (era 12 e mezzo nel 2015); solo il 4% acquista uno smartphone a 15 anni. Sul versante social, l’87% ha almeno un profilo su cui un terzo di questi passa almeno 5 ore al giorno.

A primeggiare c’è Whatsapp (che però è un servizio di messagistica istantanea) con il 72%, seguito da Facebook con il 67% (20% in meno rispetto a 4 anni fa), Instagram con il 54%, Youtube con il 52%.

In soli quindici anni, dal 2001 al 2016, la percentuale degli utilizzatori minorenni di Internet è più che raddoppiata.