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Napoli – La tempesta perfetta si abbatte sul trasporto pubblico napoletano. Pesantissimi i disagi in città per lo sciopero proclamato da alcune sigle sindacali dell’Anm, l’Azienda napoletana mobilità. La linea 1 della Metropolitana è ferma, stessa situazione alla funicolare di Mergellina e, a partire dalla tarda mattinata, di Montesanto. Solo quella di Chiaia è rimasta aperta, ma effettuando solo corse dirette. La funicolare Centrale non ferma invece al Petraio.

Sono questi i primi effetti, a Napoli, dello Sciopero indetto dalle sigle Usb, Orsa e Faisa Confsal contro i tagli occupazionali e salariali previsti nel piano di risanamento aziendale, la carenza di mezzi e personale all’Anm, l’Azienda napoletana mobilità. “Adesione su gomma al 12,60 per cento per la fascia mattinale. Ascensori di Chiaia, Action e Ventaglieri chiuse”, comunica l’Anm in merito all’adesione del personale del turno di mattina allo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale. Un dato che sembra però cozzare con quello riferito dal sindacalista dell’Usb Adolfo Vallini, il quale parla invece di adesione al 50,87 per cento sulle linee di superficie. Pesanti ad ogni modo le ripercussioni sulla viabilità cittadina, con il traffico letteralmente impazzito sulle principali direttrici napoletane. Caos totale, in particolare, nella zona di piazza Garibaldi e lungo via Caracciolo.

Duro, sul punto, il commento del sindaco di Napoli. “Questi scioperi sono evitabili. Si deve avere più metodo, più pazienza, più tenacia e voglia di lavorare tutti per una soluzione”, così Luigi de Magistris. Secondo il primo cittadino, “in Anm bisogna dare più importanza a queste tensioni e allo stesso tempo tutti devono avere la consapevolezza che molto probabilmente da qui a qualche settimana si uscirà definitivamente dal tunnel con l’udienza di fine ottobre”. L’azienda infatti attende le decisioni del Tribunale chiamato a valutare il piano di risanamento aziendale. De Magistris ha sottolineato che “come sempre è una partita che ci stiamo giocando da soli. Questa è la grande amarezza perché le ricadute sono tutte sulla città e sull’Amministrazione mentre gli Enti robusti da un punto di vista finanziario e normativo, quali gli apparati regionali e centrali, che potrebbero aiutarci, si stanno disinteressando e ci stanno ostacolando”.

De Magistris non tira però in causa la Città Metropolitana, di cui è sindaco, alla quale i dipendenti della compagnia di trasporto Ctp avrebbero invece parecchie cose da dire. Giunti al ventesimo giorno con i bus fermi nei depositi, i lavoratori stamattina hanno manifestato con un presidio a piazza Matteotti, sede dell’ex Provincia, manifestando ancora una volta a gran voce tutto il proprio dissenso per una crisi finanziaria che sembra ormai a un passo dal punto di non ritorno. Giuseppe Ferruzzi, membro del coordinamento provinciale Usb, non fa sconti a nessuno: “La nostra protesta andrà avanti a oltranza. Vogliamo un interlocutore credibile e la Città Metropolitana ha ampiamente dimostrato di non esserlo. Ci aspettiamo dimissioni in blocco di tutti i manager dell’ex Provincia. Se il sindaco de Magistris ritiene di essere all’altezza della sfida ci incontri, ma lo faccio subito. Il tempo sta scadendo”. Intanto durante il corteo di stamattina un lavoratore della Ctp, un uomo di 55 anni, ha accusato un malore in strada. Le sue condizioni non sarebbero comunque preoccupanti.