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Napoli – Migranti e sbarchi negati, il sindaco di Napoli tira dritto sulla linea dell’accoglienza. «Di Maio e Salvini continuano a dire che i porti sono chiusi ma la loro è solo una dichiarazione politica. Non c’è alcuna ordinanza di chiusura dei porti e del porto di Napoli». Luigi de Magistris replica così alle dichiarazioni dei vicepremier in merito all’odissea dello sbarco negato in Italia alla nave Sea Watch 3, che dal 22 dicembre si trova nel Mediterraneo in balia delle onde con a bordo migranti. «Le loro dichiarazioni – ha aggiunto – almeno per il porto di Napoli, non hanno alcun valore giuridico».
L’ex pm, dunque, anche oggi è tornato a ribadire il proprio punto di vista, entrando in rotta di collisione con le direttive arrivate invece dal ministro grillino e da quello leghista: «Ad ogginon esiste un’ordinanza di chiusura del porto di Napoli e se il ministro Toninelli la emanerà, noi abbiamo già pronto un gran numero di barche per andare a prendere queste persone qualora la Sea Watch arrivasse davanti al nostro porto. Poi voglio vedere se i ministri dell’Interno e della Difesa daranno l’ordine di aprire il fuoco contro i bambini e la città di Napoli ma mi auguro che non si arrivi a questo». Se i contrasti con il leader della Lega sono ormai da tempo conclamati, è invece nei confronti di Di Maio che de Magistris, archiviata la “luna di miele” dei mesi scorsi, decide di andare giù duro: «Ieri mattina diceva che i porti sono chiusi, che i sindaci fanno propaganda e ieri pomeriggio ha detto di far venire in Italia donne e bambini. Siamo di fronte a una dissociazione politica che raramente si è vista nel nostro Paese. Quella che stiamo vivendo è una delle pagine più indegne che un Governo della Repubblica italiana abbia mai scritto nel corso della storia di questo Paese. Dal 22 dicembre – conclude il sindaco di Napoli – queste persone, tra cui donne e bambini, sono in mezzo al mare, al gelo, con difficili condizioni meteomarine e rischiano la vita. Tutto questo anche per colpa del Governo italiano. I bambini sono tutti uguali e forse se Salvini e Di Maio iniziassero ad avere un cuore al posto delle pietre, il nostro Paese potrebbe essere più giusto».