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Nisida (Na) – “Oggi insieme al garante regionale dei detenuti, prof. Samuele Ciambriello, ho fatto visita all’istituto di pena per minorenni di Nisida, a Napoli, per incontrare i ragazzi qui detenuti e il personale coinvolto in quello che è, di fatto, un percorso di formazione e recupero, prima che di detenzione” lo dichiara il deputato Aboubakar Soumahoro, a margine di una visita all’istituto carcerario napoletano.
“Li ho trovati impegnati in attività ricreative e laboratori di formazione, fondamentali per imparare a relazionarsi con le altre persone e per mettersi alla prova in corsi di ceramica, pittura, teatro e panificazione.
Secondo gli ultimi dati del ministero della Giustizia – aggiornati al 15 gennaio – in Italia sono 385 i minori detenuti nei 17 istituti sul territorio nazionale – continua Soumahoro -. Proprio Nisida conta il maggior numero di detenuti, ben 54 ragazzi, la metà dei quali di origine straniera, e molti provenienti da altre regioni d’Italia.
Sono giovani con un passato complesso alle spalle, quasi sempre vengono da contesti difficili e certamente non incoraggianti, ma tutti sognano una vita fuori dal carcere e chiedono strumenti adeguati a costruirla. È nostra responsabilità offrire loro una prospettiva credibile di riscatto”.
Il garante Ciambriello, da oltre trent’anni impegnato nella difesa dei diritti delle persone detenute ci tiene a sottolineare che “il carcere dovrebbe essere un luogo orientato a privilegiare l’aspetto inclusivo, piuttosto che luogo di contenimento penale. Il paradosso è che negli istituti penali, come a Nisida, i minori studiano, seguono corsi di formazione, di reinserimento sociale. Ma tutti gli altri – prosegue Ciambriello – quelli che vanno nelle comunità, quelli che vengono affidati, quelli che vivono l’affidamento in prova, quelli che sono affidati ai servizi sociali, per loro che facciamo?”.
“La mia intera attività parlamentare – spiega Soumahoro, sarà dedicata alla difesa dei più fragili, delle persone che, loro malgrado, sono ai margini e sperano che la vita offra loro almeno un’occasione. Qui ho conosciuto ragazzi giovanissimi, poco più che bambini, chiedere alle istituzioni un’altra opportunità; di fronte al loro grido di aiuto noi non possiamo restare indifferenti”, conclude il deputato.