Luciano Spalletti in conferenza stampa commenta la vittoria, l’ennesima di questo campionato, centrata contro la Roma. José Mourinho ha detto che vede un Napoli ormai con lo Scudetto cucito addosso: “Io, invece, vedo che abbiamo tre punti in più in classifica, tre punti fondamentali. Vedo la squadra che ha vinto una partita difficile contro un grande avversario, perché la Roma è stata una delle squadre più forti qui al Maradona. E poi la partita l’hanno giocata tutti quelli della rosa, anche quelli che erano in panchina, da quello che ha giocato di meno ai massaggiatori ed ai dottori. Tutti concentrati al 100% e la cosa fondamentale è stata quella di non accettare mai il pareggio, perché la squadra quando si è vista rimontare il gol ha avuto una reazione feroce per andare a provare a vincere la partita ed è stata premiata”.
Simeone anche se ha poco spazio riesce sempre ad incidere: “E’ una conseguenza del perché si fanno le sostituzioni. Quando vedi che i calciatori si allenano bene durante la settimana poi diventa difficile andare a togliere dal campo uno come Osimhen. Però perché non dare la possibilità anche a qualcun’altro che si allena tantissimo e che, quando è mancato Osimhen, hanno fatto benissimo come Raspadori e Simeone. Per un allenatore diventa facile andarci a mettere mano se la testa è quella di questi due ragazzi, o con la testa di Elmas e Olivera, perché sono entrati tutti benissimo. Bisogna ricordarsi che in campo ci vogliono degli equilibri e non si possono far giocare tutti insieme calciatori con le stesse caratteristiche. Con i cinque cambi è giusto mettere mano alla squadra”.
L’esultanza della panchina al gol del Cholito è l’immagine bella di questa serata? “Una immagine bellissima per un allenatore perché ha fatto vedere che la partita la stavano giocando tutti, anche da fuori. Chiunque avessi pescato dalla panchina per buttarlo dentro avrebbe dato una risposta corretta. Ma anche se non fossimo riusciti a vincerla questa è una mentalità che premia i calciatori. La reazione dopo il pareggio è la molla che ci ha fatto vincere la partita. Si era detto che ora, avendo un pò di punti di vantaggio, si poteva gestire. Ed invece non si gestisce nulla, si fa quello per cui siamo pagati e per quello che giochiamo al Maradona”.
Questo Napoli ha dimostrato, ancora una volta, di essere la miglior difesa del campionato: “Ci siamo dovuti abbassare in alcuni momenti a fare fase difensiva, per me si poteva gestire meglio il pallone. Noi siamo abituati ad avere più qualità quando abbiamo la palla sui piedi, è vero che loro hanno fatto questo pressing ma noi preferiamo questo e quando gli avversari fanno questo dobbiamo sfruttare. Vogliamo che ci vengano a pressare, ci piace e dobbiamo avere un comportamento conseguente a quello che vogliono fare gli altri”.
“Secondo me davanti a tutto e davanti a quelli che sono i risultati, loro prima di entrare in campo debbono avere ben chiara l’occasione che hanno – dice Spalletti riguardo ai calciatori che subentrano dalla panchina – Se hanno ben chiara l’occasione che hanno, non ci sono altre cose che ti distraggono. Per le partite che abbiamo fatto ed i risultati che abbiamo ottenuto, penso che la pressione la sappiamo gestire. Dopo il pareggio abbiamo dimostrato di essere una squadra forte. A me è piaciuta molto questa mentalità ed è stata premiata”.
Anche Osimhen ha esultato tanto al gol di Simeone: “Lui fuori ha continuato a giocare la partita. Lui è uno forte. La partita è una scatola che va riempita di cose. In alcuni momenti ci vuole la palla toccata di fino, col tacco, a volte ci vuole un’entrata in scivolata, un duello fisico, una corsa di quaranta metri. Ed Osimhen è leader perché ha tutte queste caratteristiche: è uno che corre, va addosso all’avversario, ci mette la faccia, risolve le situazioni da solo, gli tiri una pallata e salta con tre difensori di testa. Sono questi calciatori qui che hanno tutte le cose per completare il riempimento di questa scatola chiamata partita. La qualità fondamentale è stare nel gruppo e lui ce l’ha”.
Spalletti ha rivelato di aver fatto un regalo a Mourinho per i suoi 60 anni: “Gli ho regalato un Pulcinella perché era il suo compleanno e perché pensavo mi avesse invitato alla sua festa. Ci siamo visti qui e glielo ho dato qui”.