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Una ‘scena del crimine’ in Largo Berlinguer, al centro di via Toledo, con un pezzo di marciapiede isolato con dentro una grande sigaretta, un grande tappo di bottiglia di birra e un pupazzo della scientifica che fa le foto. E’ lo scenario della nuova edizione del progetto patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Comune di Napoli per sensibilizzare sulle conseguenze dei rifiuti e raccogliere dati utili per prevenire il fenomeno. “Piccoli gesti, grandi crimini” è il titolo dell’iniziativa che parte da Napoli da oggi all’11 giugno e andrà poi a Trieste e Firenze.
La campagna è stata presentata oggi alla presenza di Carmine Esposito, delegato regione Campania di Marevivo, Fabio de Petris, Direttore Generale di BAT Italia, e di Vincenzo Santagada, assessore alla Salute del Comune di Napoli con delega al Verde e all’Ambiente. Un piccolo gesto come buttare a terra un mozzicone di sigaretta o un piccolo rifiuto, spiegano gli organizzatori, può apparire trascurabile ma in realtà causa un gravissimo danno. Ogni anno in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici viene smaltito abbandonando il mozzicone a terra, con poca consapevolezza della necessità di arginarlo, al punto che il 40% dei cittadini ignora l’esistenza di una normativa specifica contro l’abbandono. Il filtro di sigaretta è infatti tra i materiali più pericolosi per l’ambiente, composto da acetato di cellulosa che non si biodegrada ma si scompone in migliaia di microplastiche che rimangono nel mare per sempre.
A fronte di un italiano su 5 che dichiara che non getterebbe mai rifiuti per strada, il 24,3% quando si trova all’estero presta maggiore attenzione, perché ha la percezione che fuori dal nostro Paese gli spazi siano più curati, le leggi maggiormente severe o perché teme di essere giudicato negativamente; il 17,3% riconosce che essere in un ambiente pulito e con più cestini disincentiva l’abbandono dei piccoli rifiuti, mentre quasi il 13% evita questo comportamento perché, accanto a regole più rigide, teme la certezza della pena.
Nonostante questo, molti fumatori non smaltiscono correttamente i mozziconi delle sigarette, così oggi una gran quantità di essi invade fiumi, coste e spiagge, finendo in mare. Scambiati per cibo, così come tappi, sacchetti e piccoli pezzetti di plastica, vengono ingeriti da uccelli, pesci, tartarughe, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento.
I volontari di Marevivo distribuiranno per le strade di Napoli 5.000 posacenere tascabili e riutilizzabili. Per le vie cittadine saranno posizionate anche locandine informative con un QR Code attraverso il quale le persone potranno interagire con il sistema “Marina” e conoscere di più sulle pratiche contro i rifiuti. Anche quest’anno, la tecnologia sarà protagonista della campagna, grazie al supporto della start up italiana JustOnEarth che effettuerà il monitoraggio del littering nell’area da Piazza Carità a Piazza Trieste e Trento.
Siamo felici – ha commentato Fabio de Petris, Direttore Generale di BAT Italia – di aver scelto Napoli come prima tappa e siamo orgogliosi di mettere il nostro know-how al servizio della città per accompagnare le persone e le Istituzioni in un percorso virtuoso a tutela dell’ambiente. BAT è da sempre impegnata nella realizzazione di un futuro migliore, A Better Tomorrow, per ridurre l’impatto del proprio business sulla salute e, in modo particolare, sull’ambiente. La sensibilizzazione dei cittadini, affinché possano smaltire in modo corretto mozziconi e piccoli rifiuti, e l’innovazione tecnologica sono per noi essenziali”. Carmine Esposito, Delegato della Regione Campania di Marevivo, sottolinea che “tutto ciò che viene abbandonato nelle strade – spiega – nei parchi o nei tombini attraverso gli scarichi delle città finisce in mare.
Sono rifiuti non biodegradabili che si sminuzzano in microplastiche e rimangono in acqua per sempre. Questo ha un impatto negativo non solo sulla salute dell’ecosistema marino ma, attraverso la catena alimentare, anche sulla nostra. E’ necessario diffondere il più possibile questo messaggio, un piccolo gesto che può sembrare trascurabile, come buttare a terra un mozzicone di sigaretta o un piccolo rifiuto, in realtà è un gravissimo crimine per l’ambiente”.

La pulizia delle strade è un obiettivo dell’amministrazione di Napoli, in piena sinergia con l’azienda partecipata Asia, ne abbiamo avuto prova ieri alle verifiche della festa scudetto, quando la città era pulita anche se restava qualche criticità. Per risolvere tutto però ricordo che è necessaria la collaborazione dei cittadini nel rispetto delle regole di conferimento rifiuti”. E’ così che Vincenzo Santagada, assessore alla Salute del Comune di Napoli con delega al Verde e all’Ambiente apre oggi a Napoli la tappa del progetto “Piccoli gesti, grandi crimini”, tour di BAT Italia finanziato dal governo contro la dispersione nell’ambiente di mozziconi di sigaretta, bottigliette o tappi di bottiglia.
Oggi apriamo questa iniziativa – spiega Santagada – dopo la giornata mondiale dell’ambiente, sapendo che si cala in “Napoli per Napoli” iniziativa alla quarta edizione, che domenica prossima vedrà le associazioni e cittadini in campo per dare una mano all’amministrazione nel pulire spazi verdi, ma è importante sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente e del verde, solo così possiamo aprire un circolo virtuoso che porta al rispetto delle città e dell’ambiente, per questo contano le sinergie con il terzo settore, la società civile e le associazioni”.
Quanto al divieto di buttare sigarette per terra “abbiamo un nucleo della polizia locale e ho avuto un meeting per coniugare rappresentanti di Asia e polizia locale in modo da essere più presenti. Per le ispezioni ambientali ho un report mese per mese dalle Municipalità: a gennaio, febbraio e marzo abbiamo incassato sanzioni per oltre 100.000 euro. Per la città pulita l’amministrazione comunale di Manfredi con l’Asia fa un grande sforzo e quando aumentano le risorse di Asia riusciremo ad avere un’efficienza ancora maggiore. Abbiamo ora i 385 nuovi assunti ad Asia, è un percorso iniziato ma ricordo che se noi dobbiamo fare ancora di più è necessario che facciano molto di più anche cittadini, senza di loro possiamo anche mettere 3000 operatori ecologici al lavoro ma la situazione non si risolve”.