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Napoli – Concluse le operazioni di oscuramento dei siti di streaming illegale da parte della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli. Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram.

Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore.

Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a: una misura di custodia cautelare in carcere in Italia; un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero; provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito la propria collaborazione; 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale pirata in Italia ed all’estero; 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani; un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti dell’attività illecita; perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in 12 paesi europei, tra cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio, Romania, Olanda e Francia.

Le attività sono state svolte sull’intero territorio nazionale ed in altri 12 Paesi membri con il coordinamento dell’Agenzia Europea Eurojust ed in ulteriori 5 Paesi extra UE (USA, Regno Unito, Russia, Ucraina e Svizzera) mediante l’attività di raccordo info-operativo svolta dal II Reparto del Comando Generale del Corpo ed hanno richiesto l’intervento di oltre 600 finanzieri appartenenti a 91 diversi Comandi territoriali del Corpo e oltre 300 appartenenti ai collaterali esteri.

Le indagini della Procura di Napoli hanno permesso di identificare un sistema di streaming illegale particolarmente articolato, a carattere piramidale, rappresentato da piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in Europa e finalizzate alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore riconducibili alle principali pay TV e servizi c.d. ‘Over The Top’ (Netflix, DAZN, Disney+), in flussi dati sistematicamente redistribuiti attraverso Server identificati in data center collocati in tutto il mondo.

Attraverso questa tecnica, i criminali informatici, a fronte di transazioni economiche disposte anche attraverso criptovalute, erano in grado di alimentare migliaia di servizi illegali di IPTV, nonché servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram. A seguito dell’esame delle numerosissime risorse che sono state sottoposte a sequestro, sono stati già individuati oltre 50 milioni di utenti, dei quali circa 5 milioni solo in Italia.