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Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote”.
E’ questo, in sintesi, lo sfogo che la mamma della 12enne vittima di abusi sessuali nel Parco Verde di Caivano ha affidato all’avvocato Angelo Pisani che ha incontrato in queste ore. Al fratello della 12enne vittima delle violenze è stato rubato lo scooter e anche questo episodio viene interpretato dalla famiglia come una minaccia.

Ci auguriamo che si prenda in seria considerazione l’introduzione di un ‘codice azzurro’ che tuteli i minori come il ‘codice rosso’ per le donne vittime di stalking e violenze”. Ad avanzare la proposta è l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia della 12enne vittima di stupro nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli.
Secondo quanto si è appreso gli approcci con le vittime poi sfociati nelle violenze sarebbero avvenuti anche lungo il corso Umberto di Caivano e le violenze, oltre che nel Parco Verde, anche in un’altra zona degradata della città che tutti chiamano Bronx.

Quanto accaduto a Caivano fa comprendere ancora di più, se ce ne fosse bisogno, quanto sia necessario un intervento teso a far comprendere ai nostri giovani i maggiori rischi dell’uso improprio del web e la maggiore lesività che la diffusione di messaggi chat e video possono produrre sulle potenziali vittime”. A parlare è l’avvocato Clara Niola, legale di una delle due famiglie coinvolte negli stupri di Caivano che hanno visto vittime due bambine di 10 e 12 anni.
L’avvocato Niola, professionista da sempre in campo per la tutela dei minori, sarà domani a Caivano per la visita della presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.
Anche il rappresentanza del Cam Telefono Azzurro – prosegue Niola – voglio ricordare che la triste vicenda ci spinge a essere più attivi e più presenti nelle cosiddette zone calde del nostro territorio e la presenza delle alte istituzioni mi conferma la volontà politica e sociale di intervento”.
“Non pensiamo quindi a cosa avremmo potuto fare per evitare che questa ulteriore tragedia – conclude l’avvocato Niola – ma domandiamoci cosa possiamo ancora fare, e quali strategie possiamo mettere in campo sinergicamente, per aiutare tutti i nostri giovani a costruirsi un futuro migliore”.