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Napoli – Avrebbe minacciato un imprenditore di 65 anni di denunciare presunti abusi edilizi qualora non avesse consegnato 20 mila euro a una sua cliente, proprietaria di un immobile confinante con il suo fondo. E’ l’accusa contestata dai carabinieri della Compagnia di Ischia all’assessore comunale di Procida Antonio Carannante, ritenuto responsabile di tentata estorsione continuata e aggravata. Nei suoi confronti è stata eseguita la misura degli arresti domiciliari emessa dal Gip al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli ed effettuate dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Ischia. 

Secondo gli investigatori, dunque, l’assessore Carannante avrebbe tentato di estorcere denaro a un imprenditore del posto, minacciando di denunciare dei presunti abusi edilizi. Nel corso dell’attività investigativa, eseguita anche con attività tecniche, è stato verificato che, dopo il rifiuto dell’imprenditore, sono stati eseguiti vari sopralluoghi edili sul cantiere, fino ad arrivare al sequestro, poi non convalidato dal Gip del Tribunale di Napoli. È emerso inoltre che l’indagato, approfittando della sua qualità di pubblico ufficiale, sollecitava ed esercitava pressioni sui rappresentanti degli uffici comunali competenti per l’edilizia in relazione a pratiche di alcuni suoi clienti.