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Napoli – Avrebbero consumato almeno quattordici truffe per un valore di 50mila euro ai danni di persone anziane residenti nelle province di Caserta, Napoli e Avellino, le tre persone – tutte residenti nel capoluogo partenopeo – destinatarie dell’ordinanze di custodia cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli; inizialmente infatti il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere non aveva accolto la richiesta di misura cautelare avanzata per i tre truffatori dalla Procura sammaritana, che ha però fatto ricorso al Riesame vedendosi accolte le proprie istanze. I carabinieri della Compagnia di Caserta, che dovevano eseguire le misure, non hanno però rintracciato i due indagati destinatari di ordinanza in carcere, mentre è stata eseguita la misura dei domiciliari a carico del terzo indagato. Dalle indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è emerso che i tre contattavano le vittime, scelte tra persone molto anziane e sole, spacciandosi per parenti (figlio o nipote), e chiedevano dei soldi dare ad un avvocato per pagargli l’onorario e incassare così l’assegno di una pratica risarcitoria; se la vittima “abboccava”, si presentava a casa sua uno dei tre indagati, ben vestito e curato, che fingendo di essere un collaboratore del fantomatico avvocato, chiedeva la somma pattuita o in mancanza, si “accontentava” di gioielli e altri oggetti preziosi. Uno dei casi oggetto dell’indagine riguarda una 92enne di Avellino, cui i tre erano riusciti a farsi dare 3800 euro; in quella circostanza i carabinieri arrestarono due dei tre truffatori, che sono stati poi scarcerati e oggi sono risultati irreperibili.