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Napoli – Le Universiadi della discordia. Dopo i ritardi nella programmazione e nella definizione dei bandi di gara, nuove nubi si addensano sul futuro della megakermesse sportiva. Oggetto del contendere diventa a questo giro la scelta di insediare il villaggio olimpico alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta. «Una decisione che mi preoccupa. Spero che non si utilizzino i soldi che arriveranno dal fitto dell’area per risanare bilanci che non stanno in piedi». Con queste parole il presidente della Regione Vincenzo De Luca si dissocia dalla scelta del commissario per le Universiadi di far alloggiare gli atleti dei giochi universitari nella struttura fieristica di Fuorigrotta invece che sulle navi. «Il commissario – sbotta il governatore – ha la piena responsabilità, ma forse era possibile trovare altre collocazioni per il villaggio olimpico».

Ma le perplessità del governatore De Luca non sono le sole sulla scena cittadina. La decisione di creare a Fuorigrotta l’hospitality ha infatti innescato la durissima reazione dell’associazione Cittadinanza attiva in difesa di Napoli. Sul punto, il presidente Lucio Mauro non usa mezzi termini: «La megalomania del signor de Magistris sta per produrre l’ennesima catastrofe. Il villaggio per gli atleti alla Mostra d’Oltremare, costituito da 2.400 moduli abitativi. Facciamo chiarezza. La Mostra si estende su una superficie complessiva di 72 ettari. Da questi dobbiamo sottrarre l’edificato, le fontane e il boschivo. Nei fatti, sono utilizzabili solo i viali. Va aggiunto che i moduli avranno necessità di collegamenti idrici ed elettrici, occupando in pratica il 100 per cento degli spazi. Va aggiunto ancora che per una simile opera occorreranno tempi molto lunghi, il che vuol dire togliere la Mostra dall’elenco dei già pochi beni pubblici di Napoli fruibili dalla collettività almeno per due anni». Ma questa a conti fatti potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg: «Il vero, gigantesco problema – prosegue Mauro – sottovalutato dai più, è un altro. Ho letto che questi 2.400 moduli, dopo le Universiadi, resterebbero nella disponibilità di Napoli per emergenze abitative, per esempio per ospitare i rom. E dove, se non lasciando i moduli nella Mostra? Non possiamo permettere che de Magistris ci lasci in eredità anche la distruzione della Mostra, dopo quelle del lungomare liberato, della Villa Comunale, dei Baretti di Chiaia, di Via Aniello Falcone, del Vomero, del Centro Storico, della Stazione, di Edenlandia, dei trasporti e così via. Nei prossimi giorni ci impegneremo a studiare urgentemente le iniziative da contrapporre a quest’ennesima follia nel tentativo di impedire la perdita anche della Mostra d’Oltremare».