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Napoli – La vertenza Whirlpool riesplode in tutta la sua drammaticità. Nuovo sciopero con tanto di mobilitazione e blocchi stradali in via Argine, vicino allo svincolo di San Giovanni a Teduccio, per i lavoratori che protestano in vista dell’incontro fissato per domani pomeriggio al Mise con il ministro Luigi Di Maio e i vertici dell’azienda. I dipendenti hanno sfilato nei pressi del sito al grido di «Napoli non molla».
«Scioperiamo per protestare contro le continue provocazioni di Whirlpool e la volontà dell’azienda di abbandonare la città», aggiungono i lavoratori, che domani raggiungeranno Roma in bus per l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico in cui è attesa anche la presenza dei vertici del colosso. Le Rsu di Whirlpool Napoli, intanto, denunciano che nella giornata di oggi, precisamente stamattina, «sono state caricate lavatrici da destinare a magazzini in Polonia e altri depositi, diversi da quelli ordinari, senza avvertire le sigle sindacali. Questo conferma la volontà di disimpegnare definitivamente lo stabilimento partenopeo e, successivamente, di spostarsi dall’Italia». L’azienda «continua a provocare i lavoratori – affermano i rappresentanti sindacali – La loro scelta è scellerata, inaccettabile ma soprattutto pericolosa perché serve a destabilizzare il clima alla vigilia di un importante incontro con il ministro, non rispettando i principi su sui si sarebbe sviluppato il tavolo, cioè non disimpegnarsi dalla proprietà e continuare a produrre a Napoli». Saranno cinque i bus che domani partiranno dallo stabilimento di via Argine, diretti a Roma, per il nuovo incontro al Mise sul destino dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Oggi di nuovo proteste in strada da parte dei lavoratori in concomitanza con lo sciopero proclamato dalle Rsu. «Ancora una volta – si legge in un comunicato delle rappresentanze sindacali unitarie – la Whirlpool continua a provocare i lavoratori e a confermare nei fatti la volontà di chiudere il sito di Napoli, giocando scorrettamente su due tavoli: quello del fittizio confronto sindacale e quello di azioni industriali che contraddicono quanto si afferma ai tavoli istituzionali». L’estate rovente dei lavoratori Whirlpool è appena iniziata: sono oltre 400, com’è noto, le famiglie che rischiano di trovarsi in mezzo a una strada dall’oggi al domani.