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Napoli – Compaiono già i primi striscioni sui balconi di Napoli per accogliere l’arrivo del capo politico della Lega Matteo Salvini che giovedì 16 maggio sarà a Napoli in qualità di ministro dell’Interno. L’appuntamento è infatti in Prefettura dove alle 18.30 è in programma il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in cui si discuterà della situazione della sicurezza dell’area metropolitana e dello stato di attuazione delle direttive per il controllo del territorio. Annullato, per ragioni sconosciute, il comizio in programma dopo il vertice in Prefettura al teatro Augusteo. Salvini a Napoli verrà per rappresentare il Governo e discutere delle problematiche che riguardano la città e la sua provincia. Tuttavia è difficile, considerato i precedenti, che la conferenza stampa non si trasformi in un comizio.

Non mancheranno le contestazioni dei movimenti antifascisti e dei centri sociali ma anche di semplici cittadini che non hanno dimenticato le parole offensive rivolte da Salvini, e più in generale dalla Lega, nel recente passato. Per questo motivo l’arrivo del ministro dell’Interno sarà blindato e cortei, uno è in programma alle 18 nei pressi della stazione della metro di via Toledo, non saranno autorizzati in piazza Trieste e Trento e in piazza del Plebiscito per ragioni di ordine pubblico, così come è già avvenuto in passato.

Non resta che la “protesta dai balconi“. Diversi gli appelli lanciati nelle ultime ore. C’è chi ha già esposto striscioni di “benvenuto” come  Giovanni Pagano,  esponente dell’Unione sindacale di base, che su Facebook ha pubblicato le foto e un messaggio eloquente: “Salvini, i terroni non dimenticano”. Striscioni di contestazione che nei giorni scorsi, durante i comizi elettorali del “Capitano” lungo tutto il territorio nazionale, sono stati rimossi dai vigili del fuoco e della polizia. 

Interventi che hanno mandato su tutte le furie i sindacati di pompieri e poliziotti che hanno invitato ad abbassare i toni e ad occuparsi di altro. Questo il commento di Costantino Saporito, rappresentante nazionale del sindacato USB dei vigili del fuoco, dopo l’ultimo episodio avvenuto a Brembate, in provincia di Bergamo: “Ho parlato con i miei colleghi del comparto di Bergamo, e mi hanno confermato che l’ordine è arrivato ‘da molto in alto’, quindi la prefetta ha ordinato a una delle nostre squadre di portarsi sul posto e di togliere lo striscione esposto da una privata cittadina. Tutto questo non è normale e non è opportuno. Se lo striscione generava un problema politico, perché non è intervenuta la Digos? Invece di preoccuparsi del dissenso, il ministro Salvini si occupi del contratto nazionale dei pompieri, che ancora manca della tutela dell’Inail”. 

di Ciro Cuozzo