- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
NAPOLI – Il campionato di calcio di Serie A è appena ricominciato e il Napoli ha già subito, nelle sue prime trasferte, episodi di razzismo e di discriminazione razziale.
 
Sta di fatto che la xenofobia si annida non solo negli stadi. Secondo i Verdi, infatti, viaggia sulle note di un coro sbarcato anche su Spotify.
 
Il titolo è più che mai esemplificativo: “Vesuvio Erutta”.
 
Siamo nel 2022 e, dopo tanti anni, siamo ancora in questa situazione: in un’Italia poco unita, divisa tra nord e sud, dove si augurano morte e catastrofi naturali a una parte del Paese – dichiarano Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, e Gianni Simioli della RadiazzaTutto questo per quale fine? Per quello che dovrebbe essere uno sport”.
 
“Il calcio è un gioco magnifico – continuano Borrelli e Simioli – ma purtroppo viene rovinato da persone ignoranti e cafone”.
 
“Per questo abbiamo chiesto a Spotify di rimuovere il brano “Vesuvio Erutta, Napoli distrutta”. Si tratta di uno dei beceri cori indirizzati da molte tifoserie contro i napoletani. Ed è incredibile che si trovi in rete, soprattutto su piattaforme mondiali che dovrebbero garantire controlli preventivi su tutto ciò che mettono in onda”.